Il progetto MINDED prevede l’assunzione di 24 nuovi giovani ricercatori da tutto il mondo per svolgere un programma di formazione interdisciplinare della durata di 4 anni. Il bando internazionale per le selezioni sarà aperto entro l’estate 2017. Le attività di formazione avranno inizio entro gennaio 2018. L’Europa co-finanzierà il progetto con circa 3 milioni di euro nell’ambito delle Marie Skłodowska-Curie Actions.
di Fonte IIT
L’Europa premia il progetto MINDED coordinato dall’IIT-Istituto Italiano di Tecnologia con un co-finanziamento pari a oltre 3 milioni di euro, per un totale di oltre 6 milioni di investimento, nel quadro delle Marie Skłodowska-Curie Actions (MSCA).
L’iniziativa permetterà l’avvio di un nuovo piano formativo per giovani scienziati che vogliono identificare terapie innovative per le malattie del neurosviluppo, senza tralasciare gli aspetti sociali ed economici di miglioramento della qualità della vita delle persone.
La formazione sarà interdisciplinare e riguarderà competenze di trasferimento tecnologico – per sviluppare nuove tecnologie e realtà commerciali- e la ricerca d’avanguardia in nanomedicina, neuroscienze e robotica. Il progetto prevede l’assunzione tramite bando internazionale – lanciato entro l’estate 2017 – di 24 ricercatori post-doc, che inizieranno le attività entro gennaio 2018 per un periodo di 4 anni.
Le nuove figure di ricercatori-imprenditori avranno a disposizione per la loro formazione un network internazionale di istituti scientifici e clinici e la possibilità di trascorrere un periodo di esperienza sui temi del trasferimento tecnologico in aziende start-up in Silicon Valley, in Usa, e presso l’EMA- European Medicines Agency a Londra.
I partner di MINDED sono in Italia l’IIT (come coordinatore), la SISSA di Trieste, che si concentrerà sulla formazione degli scienziati nel settore della terapia genica applicata, e l’Università di Bologna, che curerà la formazione all’imprenditorialità attraverso l’acceleratore di idee UNIBO LaunchPad. L’IIT, oltre a coordinare i vari aspetti di gestione del piano formativo, metterà a disposizione le proprie competenze interdisciplinari nel campo della nanomedicina di precisione, della genetica molecolare, delle neuroscienze cognitive e nella robotica.
All’estero sono coinvolti in Francia l’Université Paris–Sud, in UK la Durham University e l’University College of London, in Portogallo l’Universidade do Minho, in Germania il Deutsches Krebsforschungszentrum in Heidelberg, il Max Planck Gesellschaft di Monaco e il Forschungszentrum di Jülich, nei Paesi Bassi il Radboud University Medical Center, in Svizzera l’EPFL-Ecole Polytechnique Federale de Lausanne, in Finlandia i Charles River Labs, in Israele la Tel Aviv University e in USA la Stanford University.
Il focus del nuovo piano di formazione sarà l’integrazione di discipline tradizionalmente considerate distanti, quali la nanomedicina, le neuroscienze e la robotica, per affrontare in modo più completo ed efficace le malattie del neurosviluppo. Purtroppo, queste malattie rappresentano un carico enorme per i pazienti, le loro famiglie e la società.
Nell’Unione Europea, l’incidenza dei disturbi dello spettro autistico (ASD) è in aumento, con percentuali superiori a 100 casi per 10.000 persone e che attualmente è di circa dieci volte maggiore rispetto alla diffusione di tumori cerebrali infantili. Inoltre, la mancanza di una terapia efficace e la necessità di intervenire costantemente sui pazienti per l’intera durata della loro vita costituiscono un impatto notevole sui sistemi sanitari nazionali.
Coordinatore del progetto è Paolo Decuzzi, responsabile del lab di Nanotechnology for Precision Medicine di IIT e titolare di un finanziamento dell’European Research Council (ERC) per un progetto innovativo sulla nanomedicina.
La ricerca in neuroscienze permetterà di studiare le cause genetiche e le aree cerebrali coinvolte nelle diverse patologie, identificando molecole per nuove e più efficaci terapie. Mentre attraverso le nanotecnologie sarà possibile sviluppare nanoparticelle per trasportare e rilasciare queste nuove molecole in modo preciso sul tessuto malato e personalizzando l’intervento a seconda del profilo genetico del paziente.
La diagnosi precoce di alcune malattie del neurosviluppo sarà migliorata grazie all’applicazione della robotica e delle neuroscienze cognitive, in grado, ad oggi, di misurare il comportamento delle persone e di identificarne alcune anomalie. Per esempio, nel caso dell’autismo è stato dimostrato che alcuni deficit cognitivi dei pazienti sono legati alle loro difficoltà motorie e l’utilizzo della robotica può permettere di quantificare tale difficoltà, ottenendo così uno strumento utile sia alla diagnosi del disturbo nei primi anni di vita del bambino, sia alla riabilitazione. Infine, le competenze nel campo economico e di trasferimento tecnologico renderanno i nuovi scienziati più abili a pensare, progettare e realizzare dispositivi diagnostici e terapie adattabili alle esigenze del personale clinico e dei pazienti, senza trascurare gli aspetti di proprietà intellettuale e creazione di nuove imprese.
Il progetto MINDED rispecchia la filosofia alla base delle Marie Skłodowska-Curie Actions (MSCA), ovvero la convinzione che la circolazione di idee e lo scambio di buone pratiche di scienza tra ricercatori di diversi paesi, permettano ai buoni “cervelli” di acquisire nuove competenze e impostare una carriera di alto livello. MINDED si aggiunge ai già circa 50 progetti vinti da IIT nell’ambito delle call Marie Curie per un totale di oltre 10 milioni di finanziamento, i quali sono rappresentanti da borse di studio per dottorandi che vogliono svolgere il loro percorso di formazione in laboratori europei o extra-europei, finanziamenti per progetti di ricerca condotti da giovani ricercatori e supporto per programmi di scambio e confronto tra esperti.
IL CONTRIBUTO DELL’ISTITUTO ITALIANO DI TECNOLOGIA
L’Istituto Italiano di Tecnologia coordinerà tutti gli aspetti organizzativi del progetto formativo, inclusi la selezione dei candidati e la valutazione annuale delle loro attività di ricerca, coinvolgendo panel di esperti esterni. Inoltre, seguirà la formazione dei nuovi giovani ricercatori fornendo un ambiente di ricerca multidisciplinare, con particolari approfondimenti nel campo della nanomedicina di precisione – per sviluppare nanoparticelle polimeriche, ad alta compatibilità biologica, in grado di riconoscere le cellule target e veicolare con alta precisione specifiche molecole terapeutiche; nelle neuroscienze – per guardare sia alle cause genetiche delle patologie, sia all’individuazione di nuove terapie; nella robotica e neuroscienze cognitive – per individuare nuovi protocolli di diagnosi e cura delle malattie del neurosviluppo, come l’autismo, attraverso l’utilizzo del robot iCub.
IL CONTRIBUTO DELL’UNIVERSITA’ DI BOLOGNA
L’Università di Bologna sarà partner attivo negli aspetti di trasferimento tecnologico grazie all’esperienza maturata attraverso l’innovativo progetto di formazione all’imprenditorialità accademica UNIBO LaunchPad, che dal 2015 accompagna i giovani ricercatori e le giovani ricercatrici con idee innovative nate nel corso dei loro lunghi anni di ricerca che desiderano cimentarsi con il mercato, esplorando così il loro potenziale imprenditoriale. I ricercatori selezionati per il progetto MINDED avranno l’opportunità di confrontarsi e interagire con scienziati che hanno già avviato con successo percorsi imprenditoriali, e con una rete di mentori e investitori che li accompagneranno nella costruzione di percorsi di valorizzazione commerciale delle loro ricerche. Per i progetti a maggior potenziale, il programma prevede inoltre un ulteriore periodo di accelerazione in Silicon Valley e a Londra, nel cuore di due tra gli ecosistemi imprenditoriali più dinamici al mondo.
IL CONTRIBUTO DELLA SISSA
Nell’ambito del progetto MINDED, l’attività della SISSA si concentrerà sulla formazione degli scienziati nel settore della terapia genica applicata, in particolare, a una serie di malattie note con il nome scientifico di aploinsufficienze neuropatologiche. Tali patologie derivano dalla presenza nel genoma di una sola copia di uno specifico gene funzionante, al posto dei soliti due presenti negli individui sani. Si tratta di geni codificanti per proteine implicate in una varietà di funzioni neuronali e la loro assenza causa una vasta serie di problemi di carattere neurologico, spesso evidenti sin dalla più tenera età, che possono portare ad alterazioni comportamentali, danni cognitivi, e neurodegenerazione. L’attività di ricerca alla SISSA si concentra sulla ricerca di strategie alternative a quelle attuali per stimolare delicatamente l’attività dell’unico gene funzionante in modo da far fronte alla carenza, tipica dei pazienti, del prodotto del gene mancante.
(SA)