Secondo i ricercatori giapponesi, la navicella spaziale contenente i primi campioni di roccia dell’asteroide Ryugu è rientrata sul nostro pianeta in condizioni “perfette”.
di Charlotte Jee
I campioni sono stati raccolti dopo una missione di sei anni dalla navicella spaziale giapponese Hayabusa-2 dopo un viaggio di andata e ritorno verso l’asteroide Ryugu, che dista 290 milioni di km. Hayabusa-2 si è avvicinata alla Terra e ha lanciato la capsula spaziale, che ha attraversato l’atmosfera terrestre ad alta velocità prima di aprire il paracadute.
La capsula da 16 chilogrammi, che contiene circa 0,1 grammi di roccia e polvere, è atterrata in sicurezza a Woomera, nell’Australia Meridionale, alle 4:37 ora locale ed è stata localizzata e raccolta poco dopo da una squadra di recupero guidata dall’agenzia spaziale giapponese, JAXA.
E’ solo la seconda volta nella storia che i campioni di un asteroide arrivano sulla Terra. La prima è stata la missione originale di Hayabusa, ma è riuscita a riportare indietro solo pochi microgrammi di polvere di asteroidi. La speranza è che i campioni aiuteranno i ricercatori a comprendere la formazione del sistema solare, compresi i mondi abitabili come la Terra.
Gli asteroidi sono come capsule temporali dell’antica storia spaziale perché la loro composizione fisica e chimica è molto meglio preservata di quella di un pianeta, che cambia di più nel tempo. Ryugu dovrebbe anche aiutarci a capire quali tipi di elementi e composti potrebbero essere stati consegnati alla Terra primordiale dagli impatti dei meteoriti.
Dopo aver lasciato il suo prezioso carico, Hayabusa-2 ha acceso di nuovo i motori e ora sta viaggiando verso l’asteroide 2001 CC21 per un fly-by nel luglio 2026, e poi un appuntamento con l’asteroide 1998 KY26 nel luglio 2031.
La capsula sarà trasportata in Giappone, dove si potrà scoprire esattamente quanto materiale di asteroidi è stato raccolto e i ricercatori potranno iniziare ad analizzarlo per vedere quali indizi contiene.
(rp)