Google promette di facilitare la tutela della vostra privacy

In occasione della conferenza annuale I/O, la società ha annunciato diverse nuove funzioni per la protezione della privacy, ma a che prezzo?

di Charlotte Jee

La conferenza annuale I/O ha permesso a Google di anticipare alcune nuove funzioni sviluppate per la tutela della privacy dei suoi utenti.

Gli annunci:

– Google sta espandendo la “modalità incognito” all’app maps e alla barra di ricerca negli smartphone. Questa funzione permetterà di bloccare il salvataggio delle attività all’interno di questi servizi.
– Una nuova funzione di “rimozione automatica” permetterà di impostare un limite temporale al salvataggio delle vostre attività da parte di Google.
– Google ha promesso di semplificare l’accesso alle impostazioni sulla privacy partendo dalla foto del vostro profilo.
– I cookies verranno limitati per ridurre il tracciamento cui siamo soggetti online.

Fra le altre cose: Google ha presentato diverse soluzioni per rendere la vita delle persone più conveniente e migliorare l’accessibilità. Una funzione “live caption” permetterà di inserire sottotitoli in tempo reale a qualunque file audio o video selezionato; La funzione Duplex si occuperà invece di prenotare biglietti del cinema per voi via internet.

Google ha anche annunciato piani per creare uno smartphone pieghevole (nella speranza, probabilmente, di avere un maggiore successo rispetto a quello di Samsung).

Tensioni inerenti: Google non ne ha parlato (stranamente), ma esiste un inevitabile compromesso fra privacy e convenienza. Molti dei prodotti presentati dalla società, come la funzione Duplex, funzionano al meglio solamente dopo aver raccolto grandi quantità di dati sul vostro conto. E nonostante le costanti voci di protesta contro l’incessante brama di dati di Google, ben poche persone scelgono di agire per contrastarla.

Le nuove funzioni di Google potrebbero ridurre sensibilmente la quantità di dati che questa raccoglie sul nostro conto, ma quanti di noi ne faranno realmente uso? Probabilmente poche, ed è su questo che Google conta per garantire la sopravvivenza del suo business model.

(MO)

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