Google aiuta a cercare il benessere digitale

L’azienda ha annunciato un trio di progetti pensati per far rimanere l’utente nel mondo reale e ridurre la dipendenza dal suo telefono.

di Tanya Basu

Le tre app sono progettate da Digital Wellbeing Experiments, di Google. La prima, Envelope, riduce al minimo le funzionalità di Pixel3a (l’unico telefono su cui girano). Si tratta di “imbustare” il telefono, sigillarlo e utilizzarlo solo come una fotocamera o una tastiera di base per comporre i numeri. 

La seconda, Screen Stopwatch, trasforma la schermata iniziale in un timer gigante ogni volta che si sblocca il telefono, e dovrebbe rendere più consapevole l’utente del tempo passato al telefono. 

La terza, Activity Bubbles, converte il tempo passato davanti allo schermo in bolle. Più lunga è la sessione, più grandi sono le bolle; più sessioni si effettuano, più “frenetica” sarà la schermata iniziale.

Google non è nuova a queste iniziative. A novembre, l’azienda ha rilasciato un telefono cartaceo, una stampa delle indicazioni stradali, un elenco per gestire le attività quotidiane e i puzzle per riempire lo schermo vuoto.

Ma queste app possono essere efficaci? In effetti, sigillando il telefono e rendendolo più difficile da usare, si evitano collegamenti a Twitter o Instagram per inseguire la suggestione del momento. Misurare il tempo che si passa sul telefono non è un nuovo concetto (molte app e plugin lo fanno già), ma sicuramente aiuta a rendersi conto di quanto si sta davanti a uno schermo.

Gli esperimenti di “benessere digitale” dovrebbero essere “una raccolta di idee e strumenti che aiutano le persone a trovare un migliore equilibrio con la tecnologia”.

Ma come ci ha detto l’esperta digitale Julie Albright lo scorso anno, il modo migliore per controllare l’uso del telefono non è necessariamente quello di scaricare più app o flagellarsi con i dispositivi shaming. Si possono invece creare spazi o tempi “sacri” lontani dal telefono: la camera da letto, per esempio, potrebbe essere una zona senza telefono o l’ora prima di andare a letto potrebbe essere il momento di aprire un libro invece di entrare su TikTok. Infine, in realtà non sappiamo nemmeno se stare davanti a uno schermo è effettivamente un male.

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