Gli Stati Uniti dovranno affrettarsi a rimpiazzare le loro vecchie centrali nucleari

Fino a 20 centrali nucleari potrebbero dover chiudere i battenti nell’arco del prossimo decennio e provocare un aumento nelle emissioni di gas serra.

di Richard Martin

Fino a 20 centrali nucleari negli Stati Uniti potrebbero dover chiudere i battenti nell’arco dei prossimi dieci anni, e la loro chiusura potrebbe incrementare drasticamente le emissioni di gas serra. Questa è la drammatica conclusione alla quale è giunta una conferenza sul futuro dell’energia nucleare organizzata dal Dipartimento per l’Energia a Washington, D.C.

“Dovremmo aggiungere fonti di energia a emissioni zero, non sottrarle”, ha detto il segretario dell’energia Ernest Moniz durante le sue note conclusive.

La flotta di centrali nucleari degli Stati Uniti ha un’età media 35 anni, e molte di queste centrali stanno avvicinandosi al termine delle loro licenze di esercizio. Diverse centrali rinnoveranno la licenza, ma alcune dovranno chiudere per ragioni economiche e timori ambientali. La sostituzione di queste centrali con centrali a gas naturale comporterà un’aggiunta di milioni di tonnellate di anidride carbonica nell’atmosfera.

La sostituzione delle centrali nucleari con centrali eoliche e solari, ovviamente, non comporta una simile aggiunta di anidride carbonica. La storia, però, ci insegna che la costante fornitura di elettricità garantita dalle centrali nucleari tende ad essere rimpiazzata da un’alternativa come il gas naturale – di certo, il basso costo del gas naturale rappresenta un importante fattore dietro la chiusura delle centrali nucleari più vecchie.

Stando al Nuclear Energy Institute, l’aumento di emissioni risultato dalla chiusura di quattro centrali nucleari negli ultimi anni, in aggiunta alle tre che dovranno essere chiuse a breve, ammonterà a 25 milioni di tonnellate di anidride carbonica l’anno, ammesso che tutte queste centrali vengano rimpiazzate con nuove centrali a gas naturale. Altre cinque centrali potrebbero essere chiuse nell’arco dei prossimi due anni e portare all’aggiunta di altri 19 milioni di tonnellate.

La disputa sul futuro della centrale di Diablo Canyon, l’ultima centrale nucleare della California, è un chiaro esempio delle incertezze che affliggono l’intera industria. La società proprietaria della centrale, Pacific Gas & Electric, non ha ancora deciso se rinnovare le due licenze di esercizio, che scadranno nel 2024 e nel 2025. Laddove diversi ambientalisti si oppongono al rinnovo della licenza, molti altri sono a favore del mantenimento della centrale.

Stando al Breakthrough Institute, un’organizzazione di ricerca di San Francisco che supporta l’energia nucleare come soluzione per limitare il cambiamento climatico, la chiusura della centrale di San Onofre nel 2013 avrebbe portato all’aggiunta di quasi 11 milioni di tonnellate di anidride carbonica l’anno. La chiusura della centrale di Diablo Canyon avrebbe conseguenze simili.

Nelle sue note conclusive, Moniz ha riassunto il problema. L’importanza del funzionamento di queste centrali nucleari “è molto chiara, ma la soluzione non è altrettanto chiara”.

(MO)

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