Gli americani sono favorevoli al gene editing degli embrioni per creare bambini più sani

Gli abitanti degli Stati Uniti sostengono l’idea di creare bambini geneticamente modificati ma temono che i ceti benestanti possano sfruttare la tecnologia per primi ed esacerbare la disuguaglianza sociale.

di Antonio Regalado

Il sondaggio: Il Pew Research Center ha intervistato adulti americani sull’idea di modificare le caratteristiche genetiche dei bambini ricorrendo a strumenti di editing del genoma.

Un pubblico favorevole: A grande sorpresa, sette persone su dieci hanno risposto che l’alterazione dei geni di un bambino rappresenterebbe un utilizzo appropriato della tecnologia, ma solo se effettuata per trattare o scongiurare pericolose malattie.

Prospettive di crescita: Il 20 percento degli intervistati avrebbe risposto che la possibilità di creare esseri umani “più intelligenti” sarebbe ugualmente accettabile. La maggior parte dei partecipanti al sondaggio ha considerato “eccessiva” l’idea di incrementare l’intelligenza dei nascituri.

Il timore più comune: Per quanto, apparentemente, gli americani possano essere favorevoli all’intervento sui geni dei bambini, resta ugualmente diffusa la convinzione che i risultati negativi supererebbero quelli positivi. I partecipanti al sondaggio hanno citato principalmente il rischio di incrementare la disuguaglianza fra ceti sociali. Oltre la metà degli intervistati ritiene “altamente probabile” la possibilità che bambini geneticamente modificati rimangano un appannaggio delle famiglie più abbienti.

(MO)

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