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di David Kushner

Nei club musicali e nei dormitori universitari intorno al mondo, intrepidi geni dell’elettronica (geeks) stanno trasformando il Game Boy, la consolle per giochi portatile della Nintendo, in uno strumento musicale fai da te. Il dispositivo può essere usato per emettere in sequenza i suoni che ha in memoria, bip digitali come quelli emessi da Donkey Kong (famoso gioco per Game Boy), come se fosse un sintetizzatore. Prima di tutto occorre trovare una cartuccia di memoria flash programmabile per Game Boy e connetterla al PC. Poi si scarica un programma per realizzare musica “chiptunes” (melodie da chip elettronico), alcuni dei quali sono disponibili gratuitamente, e lo si trasferisce nella cartuccia. Una volta che il Game Boy è caricato basta premere i vari bottoni della consolle, per assegnare ad ogni tasto di gioco i suoi propri suoni .

Il risultato somiglia ad una musica per videogame di insolita complessità. In rete si possono trovare gli arrangiamenti realizzati da musicisti di Game Boy, da “Let it snow” a “Enjoy the silente” di Depeche Mode.

La manipolazione dei sistemi di gioco non è una cosa nuova. Gli entusiasti di computer ormai entrati nel mito, come il Commodore 64, continuano a trovare nuovi usi per i vecchi sistemi. Ma i “chiptunes” sono diventati una vera mania adesso. Nel 2005 il musicista rock alternativo Beck, ha utilizzato il sistema per rimixare al Game Boy quattro delle sue canzoni.

La Nintendo non commenta questa nuova moda. Ma il silenzio non significa per forza una condanna “Se un modo innovativo di uso non danneggia il business principale e crea nuovo interesse nella piattaforma” dice Michael Gartenberg, vice presidente della Jupiter Research “compagnie come la Nintendo sono più che contente”