Efficienza energetica in casa: cos’è

L’importanza di conoscere meglio la propria abitazione per migliorarne l’efficienza energetica e ridurre i costi.

di Luigi Santoro

Scrive Margaret Mazzantini nel romanzo Venuto al mondo: “mi sembrava davvero che quella casa ci stesse aspettando. Perché anche le case aspettano i loro inquilini, sopravvivono anni lontano da noi e poi aprono le loro braccia di porte e di persiane…”. Forse non bastano quattro mura per fare di un edificio una casa, un luogo che ci accolga, dove possiamo essere liberi. Dall’alba dei tempi l’essere umano sente il bisogno di avere un rifugio, un riparo, un luogo che accolga l’intimità della vita quotidiana. 

Un rapporto a due volti: la nostra casa si prende cura di noi, noi ci prendiamo cura di lei. La nostra casa è più di un semplice edificio e non possiamo ignorarne le caratteristiche. Cambia, si evolve, esattamente come cambiano e si evolvono i suoi abitanti. Proprio per questo è bene tenere conto di un argomento di vitale importanza quando parliamo di casa: la classe energetica.

Classe energetica: cosa significa?

Quando parliamo di classe energetica o, per essere più precisi, di classificazione energetica degli edifici, stiamo prendendo in considerazione una procedura atta a valutare e migliorare l’efficienza energetica di un edificio. 

Come spesso accade, il contesto legislativo di riferimento travalica i confini di un singolo Paese: tale procedura fa parte delle direttive 2002/91/CE e 2006/32/CE emanate dall’Unione Europea che, a loro volta, si inseriscono in una serie di provvedimenti i cui scopi sono, in generale, la salvaguardia dell’ambiente, l’abbattimento dei costi energetici dell’Unione e la sicurezza energetica. 

Si tratta di direttive di importanza incalcolabile considerato il fatto che, ancora oggi, circa il 75% degli edifici europei è inefficiente per quanto riguarda il consumo energetico. 

L’obiettivo più specifico nello stabilire la classe energetica di un edificio sta nell’informare il proprietario di un immobile, un possibile acquirente –ma anche chi costruisce un determinato edificio– in modo chiaro e di facile comprensione e soprattutto basato su criteri oggettivi, circa le caratteristiche energetiche dell’edificio in questione.

In Italia, già una legge del 1991 aveva previsto norme in materia di risparmio energetico ed energie rinnovabili fino a recepire nel 2005 le direttive europee. Nel ’91 fu anche istituzionalizzata la figura dell’energy manager, un tecnico altamente specializzato nella conservazione e della gestione razionale dell’energia.

Insomma, per salvaguardare l’ambiente, abbattere i costi e migliorare il comfort della nostra abitazione dobbiamo verificarne la classe energetica e, se possibile, provvedere a migliorarla. Vediamo come.

Come si misura la classe energetica della casa?

Come funziona la classificazione di cui abbiamo parlato? Esiste un indice di riferimento composto da lettere: si parte dalla classe A, il meglio a cui possiamo aspirare, fino ad arrivare alla G, che al contrario, è la più bassa possibile. Ma vediamo nel dettaglio quali caratteristiche possiedono i vari indicatori, tenendo conto che per la classificazione viene utilizzato il valore Ep, l’indice di prestazione energetica. 

Classe energetica A, che si divide a sua volta in:

A4: punteggio 10, il valore più alto in assoluto. I consumi massimi sono inferiori o uguali a 0.40 Ep;
A3: punteggio 9. Consumi massimi: inferiori o uguali a 0.60 Ep; 
A2: punteggio 8. Consumi massimi: inferiori o uguali a 0.80 Ep;
A1: punteggio 7. Consumi massimi: inferiori o uguali a 1.00 Ep.

Un edificio di classe energetica A vanta un impatto quasi a 0 ed è il più ecologico possibile. Poi seguono le altre classi energetiche:

B: punteggio 6. Consumi massimi: inferiori o uguali a 1.20 Ep;
C: punteggio 5. Consumi massimi: inferiori o uguali a 1.50 Ep;
D: punteggio 4. Consumi massimi: inferiori o uguali a 2.00 Ep;
E: punteggio 3. Consumi massimi: inferiori o uguali a 2.60 Ep;
F: punteggio 2. Consumi massimi: inferiori o uguali a 3.50 Ep;
G: punteggio 1. Consumi massimi: non specificati.

La maggior parte degli edifici nel nostro Paese, soprattutto in quelle zone dove le costruzioni risalgono agli anni ’70 e ’80, presenta abitazioni appartenenti alla classe energetica di tipo E. Dispendio energetico e isolamento termico offerti da questo tipo di abitazione sono sicuramente migliori rispetto agli edifici di classe F e G, ma ci sono ampi margini di miglioramento. I consumi energetici sono molto elevati, così come l’impatto ambientale e il comfort molto basso.

Il nesting

Il nesting, dall’inglese, fare il nido, indica una tendenza sempre più diffusa, ossia quella di godersi la casa. Per spiegare questa filosofia di vita chiediamo ancora una volta aiuto alla lingua d’oltremanica: prendiamo in esame la differenza tra house e home. Se la prima indica semplicemente l’edificio, le sue mura, le stanze, la seconda è sinonimo di focolare, di quel posto che, apre le braccia di porte e di persiane per accoglierci.

Un nido di Classe A ci permette di rincasare e lasciarci andare proprio a quell’abbraccio che solo una home è in grado di fornirci.

(lo)

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