Efficienza energetica in casa: come intervenire

Interventi per il miglioramento dell’energia degli edifici in Europa e Italia.

di Luigi Santoro

Negli obiettivi dell’Unione Europea sulle politiche per l’energia possiamo leggere: “migliorare l’efficienza energetica, ridurre la dipendenza dalle importazioni di energia, ridurre le emissioni, stimolare l’occupazione e la crescita”.

Il Green Deal, o Patto Verde Europeo, mira a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Obiettivo ambizioso, senza dubbio, ma necessario per affrontare la crescente esigenza di proteggere l’ambiente, insieme al bisogno di abbattere costi e consumi. Tutti i Paesi dell’UE, in modi diversi, si impegnano nel perseguire questi obiettivi. Anche l’Italia da sempre gioca un ruolo nelle politiche UE e vanta una storia importante per quanto riguarda le politiche energetiche.

Certo, non è possibile raggiungere in breve tempo un’efficienza energetica tale da poter raggiungere tutti gli obiettivi europei. Ad esempio, per arrivare al taglio del 95% delle emissioni di anidride carbonica, l’Unione Europea ha posto la scadenza al 2050. Sembrerebbe molto tempo, ma 30 anni non sono tanti se parliamo di una radicale trasformazione del nostro modo di vivere.

Gli interventi di efficientamento energetico hanno bisogno di qualche anno per dare risultati, tuttavia sta a noi impegnarci attivamente e pensare da dove vogliamo cominciare e cosa possiamo fare concretamente.

Ambiente e portafogli ringraziano

Gli interventi possono essere di vario tipo e portare diversi vantaggi legati tra di loro. Migliorare la classe energetica della casa significa risparmiare notevolmente sui costi dei consumi, ma anche migliorare le condizioni dell’ambiente.

Nelle aree a maggior consumo di riscaldamento durante il periodo invernale si stima che, rispetto alla classe energetica G, la peggiore, la classe A porti un risparmio tra i 980 e i 1600 euro annui medi per unità immobiliare.

Immaginiamo di essere riusciti ad acquistare una piccola casa in montagna e decidere di voler trascorrere lì il Natale. Rischieremmo di spendere moltissimo solo per rimanere al caldo. Invece, se riuscissimo a garantire l’efficienza energetica dell’edificio, ci assicureremmo un impatto ambientale molto basso e un ingente risparmio economico.

Piccola ma doverosa precisazione: prima di poter parlare di interventi mirati all’efficientamento energetico della nostra abitazione, dobbiamo capire a quale classe energetica appartiene.

La cosa più semplice da fare è sicuramente consultare l’APE, l’attestato di Prestazione Energetica, oppure l’ACE, l’Attestato di Certificazione Energetica. Le due certificazioni hanno la medesima funzione, però l’APE recepisce la direttiva europea 2010/31/UE. L’ACE ha ugualmente valore a patto che non siano trascorsi più di 10 anni dalla data di rilascio.

Il documento è obbligatorio per gli edifici costruiti dopo l’Ottobre 2005. Se l’abitazione risale a prima di tale data, possiamo certificare la classe energetica di appartenenza consultando un professionista abilitato: il certificatore energetico. Può essere un tecnico specializzato, un geometra, un architetto, o un ingegnere regolarmente iscritto all’albo dei soggetti autorizzati.

Quali interventi di efficientamento energetico?

Una volta chiarita la classe energetica di appartenenza è bene rispondere a un’altra domanda: come possiamo migliorare la classe energetica di una casa? Vediamo qualche esempio di intervento:

Isolamento termico: disporre di materiali isolanti ad alta efficienza nei muri perimetrali e sul tetto;
Impianto di riscaldamento adeguato: un impianto termico a pavimento, una caldaia a condensazione e pannelli solari, ad esempio, oppure anche condizionatori certificati di classe A;
Cappotti termici: si tratta di pannelli isolanti che riducono al minimo le dispersioni termiche, sia di calore sia di fresco;
Elettrodomestici con classe energetica A: non solo eventuali condizionatori, ma anche frigoriferi, congelatori, lavatrici o lavastoviglie che consumino anche quantitativi minori di acqua;
Infissi in materiale pvc: questo materiale permette di ottenere un ottimo isolamento termico senza necessità di costose manutenzioni future, oltre a garantire longevità, resistenza e impermeabilità.

Il giardino d’inverno

Nel 2015 una coppia svedese, Marie Granmar e Charles Sacilotto, ha eretto una serra intorno alla propria abitazione, con un vetro spesso 4mm. Quest’idea semplice e geniale ha un duplice effetto: funziona da collettore di energia solare, garantendo calore alla casa, e consente la coltivazione di erbe, ortaggi e frutta anche durante i mesi del rigido inverno svedese.

Non dobbiamo dunque sottovalutare soprattutto gli interventi per migliorare gli impianti di riscaldamento o di raffreddamento. Secondo dati ISTAT aggiornati al 2020, il fabbisogno energetico richiesto per riscaldare o raffreddare i circa 12 milioni di edifici presenti in Italia, assorbe intorno al 76% dei consumi energetici complessivi.

L’Italia può vantare una rilevante tradizione di professionisti che hanno contribuito allo sviluppo del Paese. Il problema allora, non è se si possa fare l’efficientamento energetico, ma come arrivare a farlo.

(lo)

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