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Le domande sullo spazio e la risposta dell’esperto.

di Neel V. Patel

La domanda: Sono curiosa di conoscere i principali attori dell’esplorazione spaziale moderna. Di solito vediamo la NASA e altre società statunitensi nelle notizie, ma anche l’ESA sta facendo notizia, oltre a Cina, India e Israele. Che equilibrio di potere c’è tra i partecipanti? Sono impegnati in una “corsa competitiva” o collaborano tra loro? -Emily

La risposta: L’era spaziale è iniziata con una corsa verso la luna tra Stati Uniti ed Unione Sovietica, culminata con una vittoria in recupero degli Stati Uniti quando l’equipaggio dell’Apollo 11 ha raggiuntola superficie della luna nel 1969. Da allora, si discute su quale sarà la prossima grande gara spaziale e chi potrebbe essere il principale giocatore. L’industria aerospaziale, però, non è più rappresentata da soli due programmi nazionali in lotta per il predominio. La situazione è molto più complicata.

Gli Stati Uniti rimangono la principale potenza spaziale al mondo, ma negli ultimi due decenni, la Cina, svincolata da ogni disaccordo legislativo sui finanziamenti, ha impegnato folli somme di denaro in programmi spaziali. Il paese porta avanti un proprio programma per la creazione di stazioni spaziali con equipaggio dal 2012. Ha fatto atterrare due veicoli spaziali sulla luna e ne ha lanciato uno nel 2020. intende anche inviare un rover su Marte entro la prossima estate. Il programma lunare Artemis della NASA è stato probabilmente stimolato dal desiderio pubblico dei cinesi di raggiungere anche la luna e stabilirvi una presenza permanente. Si può quindi dire che esiste una nuova corsa allo spazio tra Cina e Stati Uniti.

Eppure, ancora una volta, le cose non sono così semplici. Nel prossimo decennio, anche la Russia vuole inviare astronauti sulla luna. Lo stesso vale per ESA e Giappone, sebbene queste agenzie abbiano maggiori probabilità di riuscire collaborando con altre agenzie. Come accennato nella domanda, Israele e India hanno a loro volta ambizioni lunari, per quanto siano molto più indietro e dovranno probabilmente accontentarsi di una quota di prestigio ridotta.

Ci sono poi compagnie private di tutto il mondo, dalla SpaceX alla Blue Origin o iSpace ad altre, interessate alla luna. Queste aziende non sono necessariamente guidate dagli obiettivi geopolitici tipici dei programmi nazionali, quanto piuttosto dal desiderio di fare soldi. Si potrebbe quindi sostenere che è partita una corsa alla luna anche nel settore privato.

E la luna è solo una porzione (molto piccola) dello spazio. Tutti i paesi sopra menzionati hanno ambizioni e sognano di essere i primi ad arrivare su Marte. In effetti, SpaceX potrebbe essere il primo gruppo a inviare astronauti sul Pianeta Rosso, battendo persino la NASA.

Si potrebbero identificare dozzine di altre corse allo spazio. Paesi diversi hanno priorità diverse: alcuni vogliono dominare il settore delle comunicazioni; altri vogliono divenire la capitale manifatturiera di cubesat del mondo; altri sono interessati al telerilevamento e all’osservazione della Terra.

Per tutti questi motivi, sono personalmente scettico sul contestualizzare lo spazio come una corsa tra due o più parti. Nell’industria spaziale stanno accadendo molte cose e tutte sono interconnesse. Sono attive collaborazioni costanti tra diversi gruppi, persino tra rivali (come Stati Uniti e Russia). Parti diverse sono sicuramente in competizione su determinati risultati, ma non ci si può lasciare ingannare dall’idea che esista un unico obiettivo che interessa tutti.

(lo)