Dispositivo per la biopsia virtuale rileva tumori alla pelle

Il dispositivo utilizza vibrazioni sonore e impulsi di luce nel vicino infrarosso per determinare velocemente la profondità di una lesione cutanea e la sua potenziale natura maligna.

di MIT Technology Review italia

Skin Research and Technology pubblica i risultati di una ricerca condotta da studiosi della Rutgers University sotto la direzione di Frederick Silver, professore di patologia e tecniche di laboratorio della Rutgers Robert Wood Johnson Medical School.

La possibilità di analizzare un potenziale tumore della pelle in maniera no invasiva potrebbe rendere le biopsie meno rischiose e stressanti per i pazienti. L’estensione della lesione, infatti, spesso non è nota agli operatori che conducono la biopsia chirurgica, se non a procedura iniziata.

La procedura sperimentale, chiamata Vibrational Optical Coherence Tomography (VOCT), crea una mappa 3-D dell’ampiezza e profondità della lesione sotto cute grazie ad un singolo diode laser. Onde sonore testano la densità e rigidità dei tessuti, in quanto le cellule cancerogene sono più rigide di quelle sane, mentre un piccolo altoparlante di pochi millimetri applica alla pelle onde sonore per determinare la natura maligna o benigna della lesione.
La procedura richiede non più di 15 minuti, senza disagio per il paziente che non ha percezione della luce e delle onde sonore a cui è stato sottoposto. Si tratta di un notevole passo avanti rispetto alle biopsie chirurgiche, invasive, costose e di lunga durata.

Un prototipo del dispositivo VOCT , ora in attesa di approvazione dalla FDA per la conduzione di test su larga scala, si è dimostrato capace di distinguere la pelle sana di diverse tipologie di lesioni cutanee e carcinomi. I test sono stati condotti per sei mesi su 12 volontari. Il prossimo obbiettivo dei ricercatori è affinare le capacità del dispositivo di riconoscere i confini delle lesioni per favorirne la precisa rimozione.

(lo)

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