Diagnosi digestive

Un nuovo ospite si aggiunge alla lunga serie dei suffissi biotecnologici in «omica»: la metabolomica. Mentre i medici hanno controllato per anni i livelli dei metaboliti individuali come il colesterolo, un crescente numero di ricercatori ha compiuto misurazioni più sistematiche di centinaia di metaboliti: acidi grassi, aminoacidi e zuccheri prodotti dalle attività quotidiane delle cellule. Essi sostengono che ciò consentirà diagnosi precoci di una lunga serie di malattie e fornirà un assortimento di nuovi strumenti per lo sviluppo di nuovi farmaci.

Per identificare i metaboliti più significativi tra le migliaia presenti nell’organismo, diverse aziende stanno prendendo misure sistematiche dei metaboliti in persone sane e malate, con la speranza di selezionarne forse qualche decina che possono diventare importanti marcatori per le malattie o per la tossicità in farmaci in via di sviluppo. Per alcuni aspetti la ricerca è l’estensione naturale della crescente comprensione dei numerosi protagonisti genetici e molecolari presenti nell’organismo, tra cui geni e proteine. «Stiamo prendendo coscienza che, focalizzandoci su genomica e proteomica, limitiamo la nostra attenzione solo a una piccola parte del quadro generale», dice Jeremy Nicholson, responsabile di chimica biologica all’Imperial College di Londra, in Inghilterra. I geni, egli spiega, indicano solo le possibilità che qualcosa non funzioni nell’organismo e le proteine dicono solo quali geni sono stati attivati, ma i metaboliti mostrano «i cambiamenti del mondo reale. Essi fanno vedere qualcosa che è realmente accaduto nell’organismo».

Un primo risultato potrebbe essere un migliore esame per le cardiopatie. Metabometrix, di Londra, sta sviluppando, insieme ad altre iniziative, un esame del sangue che misura varie combinazioni di metaboliti – grassi specifici e molecole di colesterolo – usando strumenti standard d’analisi chimica. Il software dovrebbe poi effettuare una ricerca su un banca dati, confrontando il profilo del metabolita con quelli di migliaia di pazienti con e senza cardiopatie. Questo esame del sangue – che l’azienda prevede di portare sul mercato in tre anni – dovrebbe consentire, se tutto va bene, ad alcune persone di evitare di sottoporsi ad angiogrammi – il metodo tradizionale di analisi – che sono invasivi e costosi. L’azienda, fondata da Nicholson e colleghi dell’Imperial College, sta lavorando a un test simile per diagnosticare l’osteoporosi, mettendo a disposizione un’alternativa alla scansione a raggi-X della densità dell’osso.

L’obiettivo a più lungo termine è la prevenzione. J. Bruce German, docente di scienze dell’alimentazione e tecnologia all’Università della California, a Davis, prevede che in futuro le persone avranno a disposizione i profili metabolici completi durante i loro annuali checkup. Naturalmente i singoli metaboliti sono già comunemente analizzati. Ma esami più sofisticati potrebbero servire da primissimi indicatori di malattie imminenti come il diabete di tipo II. Con i profili, i pazienti riceverebbero istruzioni molto più coerenti su come correggere le loro diete, anche se difficilmente riusciranno a evitare i soliti predicozzi sul mangiare sano e fare più esercizio.

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