In vista della premiazione che si terrà all’Università di Padova il giorno 4 maggio 2013, presentiamo uno a uno i dieci giovani Innovatori dell’anno.
Siamo ormai giunti al punto in cui la rappresentazione virtuale del nostro pianeta è non solo ampia e dettagliata quasi quanto quella reale (prima che Google Maps passasse ad una rappresentazione vettoriale il numero totale di immagini necessarie a coprire l’intera superficie terrestre ammontava a più di 360 miliardi), ma può addirittura farsi portatrice di informazioni che difficilmente potremmo reperire al di fuori.
Ipoteticamente, la leggendaria Mappa dell’Impero che Borges immaginava potesse ricoprire il mondo intero ora potrebbe superarne l’estensione.
Fortunatamente non abbiamo più bisogno di gigantesche mappe: computer e altri dispositivi digitali agiscono come finestre e filtri su questo enorme database geografico, ma qui si cela anche il problema principale: come funzionano questi filtri?
Sono appropriati per la nostra comprensione? Sono conformi a quella che è la nostra rappresentazione mentale dello spazio?
Terrarium è un sistema informativo geografico per dispositivi mobili che ritorna i dati generati dagli utenti agli utenti stessi, permettendo la creazione di mappe e percorsi personalizzati che sfruttano la disponibilità di flussi di dati in tempo reale sulla posizione e la cronologia degli spostamenti per generare un’esperienza spaziale più ricca e significativa.