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L’ultimo lancio Falcon di SpaceX ha messo in orbita una vela solare che catturerà la luce del Sole per far navigare nel cosmo la navicella spaziale.

di Charlotte Jee

SpaceX ha lanciato con successo il suo razzo Falcon Heavy alle 2 e 30 locali dal Kennedy Space Center, in Florida. È la terza missione per il razzo, che è il più grande del mondo. Oltre alla vela solare, il Falcon ha trasportato 24 satelliti per il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti e altre università e aziende americane.

Il carico comprende strumenti ed esperimenti della NASA, il più interessante dei quali è costituito da un orologio atomico miniaturizzato, progettato per render la navigazione delle sonde spaziali più autonoma. All’interno della capsula sono sistemati anche i resti cremati di 152 persone per conto di Celestis, un’agenzia funebre di Houston. 

Ma la novità più eccitante, è la presenza nella missione del satellite Cubesat LightSail-2, il “veliero” spaziale di Planetary Society, un’azienda finanziata da 50.000 comuni cittadini, che ha aspettato un decennio per lanciare la sua vela solare.

Il disegno della vela solare in orbita The Planetary Society

L’obiettivo è di raggiungere i 750 km sopra la Terra e quindi orbitare per circa un anno. Gli ingegneri a terra saranno in grado di governare il velivolo regolando l’angolazione delle vele, proprio come su una barca. Ma invece di usare il vento per muoversi, la vela solare utilizzerà l’energia dei fotoni che colpiscono le sue gigantesche vele di mylar per muoversi.

Ipotizzate dal fondatore di Planetary Society, Carl Sagan, negli anni 1970, le vele solari sono comparse spesso nei racconti di fantascienza, in particolare nelle opere di Arthur C. Clarke e Jules Verne. In questi racconti venivano descritte come una potenziale tecnologia per i viaggi interstellari, in quanto potevano raggiungere velocità inimmaginabili.

Decollo del Falcon da Cape Canaveral AP

I razzi riutilizzabili sono al centro del modello di business di SpaceX. Con grande soddisfazione dell’azienda, per la prima volta il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha autorizzato il lancio dell’hardware su questo tipo di razzi.

I booster gemelli del Falcon Heavy sono atterrati a Cape Canaveral, ma il booster centrale del razzo non è riuscito ad atterrare su una nave drone, mancando il bersaglio ed esplodendo in acqua. È la seconda volta che accade un evento simile, anche se SpaceX aveva previsto che l’alta velocità avrebbe potuto rendere difficoltoso l’attracco alla piattaforma.