Dalla ricerca italiana opportunità per l’innovazione di processi agroalimentari e prodotti farmaceutici

RIDITT, la Rete Italiana per la Diffusione dell’Innovazione e il Trasferimento Tecnologico alle imprese, segnala tecnologie e competenze sviluppate dai principali laboratori e centri di ricerca italiani

Nell’ambito delle attività della rete RIDITT (www.riditt.it) promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico e gestita dall’IPI (Istituto per la Promozione Industriale), finalizzate a migliorare la competitività delle imprese, sono emerse tecnologie e competenze suscettibili di interessanti applicazioni industriali.

Le due tecnologie segnalate in questo numero si riferiscono ad ambiti diversi (il settore agroalimentare e quello farmaceutico), ma hanno in comune una visione orientata alla valorizzazione industriale dei risultati della ricerca, che si è tradotta nel coinvolgimento diretto di imprese nelle fasi di sperimentazione e dimostrazione di tecniche e prodotti innovativi.

Il processo messo a punto dalla Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari, per esempio, offre alle imprese, anche di piccole dimensioni, l’opportunità di integrare un innovativo set di tecnologie nei processi di trattamento dei derivati del pomodoro e della frutta. L’Università di Palermo, invece, ha sviluppato vettori a scala nanometrica per il trasporto di principi attivi, che consentono di mettere a punto farmaci e cosmetici di nuova generazione.

Campi elettrici, membrane e alte pressioni per le conserve alimentari

I trattamenti termici che vengono correntemente impiegati dall’industria per realizzare conserve alimentari, inducono alterazioni delle qualità sensoriali (colore, sapore e aroma) e dei contenuti nutraceutici degli alimenti. Alterazioni che possono essere superate utilizzando la accurata combinazione di opportune e innovative tecnologie separative. In particolare, la sezione di Angri (Salerno) della Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari (SSICA) ha messo a punto una linea di processo sperimentale per la trasformazione di frutta e pomodoro che, integrando più tecnologie avanzate, derivate da ambiti tecnologici differenti, consente di ottenere prestazioni migliorate sia in termini di prodotto finale sia in termini di processo produttivo, a costi accessibili.

In pratica la materia prima in ingresso (frutta o pomodoro) viene dapprima pretrattata con campi elettrici pulsati o ultrasuoni (rispettivamente 10kV/cm e 27kHz), per poi essere direttamente inviata a un impianto di ultrafiltrazione costituito da membrane ceramiche porose, che separa la parte fibrosa dal siero ultrafiltrato. Quest’ultima frazione viene quindi ulteriormente concentrata attraverso un impianto a osmosi inversa che ne elimina l’acqua, prima di essere ricombinata nuovamente con la parte fibrosa. A questo punto il tutto viene stabilizzato utilizzando processi ohmici (potenza massima 15 kW) o impianti ad alta pressione (200-600 MPa).

Il processo di trasformazione, integrato con le nuove tecnologie proposte nell’impianto della SSICA, permette di conseguire miglioramenti rilevanti su tre fronti. Prima di tutto, consente un miglioramento degli standard di conservazione delle proprietà organolettiche del prodotto, e quindi una maggiore soddisfazione del cliente. In secondo luogo, accresce l’efficienza produttiva del processo di trasformazione riducendone sensibilmente i consumi energetici. Infine, diminuisce l’impatto ambientale dei trattamenti industriali abbattendo la generazione di condense, l’emissione di fumi di combustione in atmosfera e i consumi idrici.

Nell’ambito del Programma RIDITT per il trasferimento tecnologico dal sistema della ricerca alle imprese, la Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Italiana Conserve Alimentari Vegetali (ANICAV) e la Camera di Commercio di Salerno, ha lanciato il progetto TATICA (Tecnologie Avanzate per i Trattamenti dell’Industria delle Conserve Alimentari) attualmente in avanzata fase di svolgimento. Il progetto si propone di diffondere la tecnologia sopra descritta alle piccole e medie imprese della filiera agroalimentare che producono puree di frutta e passate, semiconcentrati e sughi di pomodoro. Tale progetto prevede, in particolare, specifiche azioni di promozione e dimostrazione, nonché lo svolgimento di una dettagliata analisi dei costi e dei benefici attesi, sul piano industriale, dalla applicazione del sistema di trattamento innovativo. Le informazioni e i risultati sviluppati nell’ambito di tale progetto sono accessibili a tutti gli interessati, attraverso il sito www.tatica.it oppure rivolgendosi direttamente alla Sezione di Angri della SSICA o a RIDITT.

Per contatti:

Luigi Palmieri

luigi.palmieri@ssica.it

SSICA – Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentare (www.ssica.it)

Applicazioni di nanobiotecnologie per la salute

Per poter svolgere un’azione terapeutica nell’organismo, i farmaci hanno bisogno di un «sistema di trasporto», ovvero un vettore efficace, che sia cioè in grado di preservarne le caratteristiche e le proprietà funzionali e di condurli con la massima precisione verso il bersaglio da curare. La cura di numerose patologie può trarre quindi grande beneficio dall’identificazione e sviluppo di vettori dotati di prestazioni avanzate, in termini per esempio di rapidità e precisione di intervento o biocompatibilità.

Il Laboratorio di Polimeri Biocompatibili del Dipartimento di Chimica e Tecnologie Farmaceutiche della Facoltà di Farmacia dell’Università di Palermo ha recentemente messo a punto una tecnologia relativa alla preparazione di «nanovettori polimerici» per il trasporto di farmaci, caratterizzata da una particolare semplicità di processo e da un basso costo, che ne possono favorire l’industrializzazione.

In particolare, la nuova tecnologia consente l’inserimento, mediante interazioni fisiche, di molecole bioattive (farmaci, ma anche diagnostici, nutrienti e sostanze aromatiche) in «aggregati polimerici multimolecolari» aventi funzione di vettori. Una volta somministrati, per differenti vie, inclusa quella oftalmica e quella parenterale (per esempio, tramite un’iniezione), tali aggregati polimerici sono capaci di rilasciare il farmaco in opportune condizioni e in tempi predefiniti. La procedura permette quindi di indirizzare in modo selettivo il vettore, di dimensioni nanoscopiche, contenente il principio attivo, e di rilasciarlo con precisione una volta raggiunto il sito d’azione.

La tecnologia si basa sull’utilizzo di copolimeri poliamminoacidici e polisaccaridici biocompatibili di sintesi, contenenti, in catena laterale, catene sia idrofile sia lipofile, in grado di funzionare da veri e propri tensioattivi polimerici, e come tali in grado di incorporare nel loro core idrofobico le molecole da veicolare.

La versatilità dei processi di sintesi e la relativa semplicità di incorporazione delle molecole bioattive rendono questa tecnologia utile alle imprese interessate a sviluppare vettori di questo tipo per l’industria farmaceutica, ma anche a quelle che potranno individuarne ulteriori applicazioni in altri campi, in cui sia analogamente necessario veicolare una sostanza su un determinato target con accuratezza e tempestività (per esempio, industria della cosmetica).

Per la valorizzazione della tecnologia sviluppata, sono state già attivate specifiche collaborazioni con alcune imprese farmaceutiche, che hanno consentito di sperimentare con successo i nuovi vettori e di verificarne le concrete potenzialità di applicazione industriale.

Per contatti:

Prof. Gennara Cavallaio (gennacav@unipa.it), Prof. Gaetano Giammona (gaegiamm@unipa.it), Prof. Giovanna Pitarresi (giopitar@unipa.it)

Università di Palermo – Dipartimento di Chimica e Tecnologie Farmaceutiche

(www.unipa.it)

RIDITT è la Rete Italiana per la Diffusione dell’Innovazione e il Trasferimento Tecnologico alle Imprese, promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico e gestita dall’IPI (Istituto per la Promozione Industriale). L’iniziativa, lanciata nel 2003, ha l’obiettivo di migliorare la competitività del sistema produttivo attraverso la valorizzazione delle tecnologie e dei servizi per l’innovazione industriale.

www.riditt.it

L’IPI (Istituto per la Promozione Industriale) è l’agenzia governativa specializzata nel promuovere la crescita e la competitività dei sistemi produttivi ed economici. Per tali fini l’IPI fornisce consulenza tecnica alla Pubblica Amministrazione centrale e territoriale nella definizione e gestione di programmi di sostegno alle imprese.

www.ipi.it

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