Controlli satellitari del traffico aereo

di David Talbot

Nel 2007, 769 milioni di passeggeri hanno volato negli Stati Uniti, con un incremento del 72 per cento rispetto a 20 anni fa. Ma i sistemi mondiali di controllo del traffico aereo basati sui radar, che hanno subito solo modeste modifiche a partire dagli anni 1950, hanno qualche difficoltà a tenere questo passo. Negli aeroporti più trafficati, i controllori mantengono i velivoli vincolati a schemi di volo rigidi con generosi margini di distanza di sicurezza, in quanto gran parte dei sistemi radar «fotografa» gli aerei solo una volta ogni quattro secondi. Questi margini dilatati creano ritardi in caso di cattivo tempo o situazioni di affollamento.

Per fronteggiare la situazione di disagio, gli Stati Uniti stanno allestendo un nuovo sistema di controllo del traffico aereo basato sul satellite; l’elemento chiave del sistema è chiamato ADS-B (Automatic Dependent Surveillance-Broadcast) e sta per essere adottato anche da altre nazioni.Entro il 2020, quasi tutti gli aerei dovranno essere dotati, nella cabina di pilotaggio, di un apparecchio che trasmette continuamente posizione, altitudine e velocità, avvalendosi del sistema satellitare. All’inizio, questa informazione arriverà ai controllori a terra, che potranno fornire istruzioni ancora più precise.

Infine, ogni aereo riceverà i dati sulla posizione degli altri velivoli. I computer a bordo consentiranno ai piloti di modificare la rotta senza ricorrere al controllo del traffico aereo, volando a distanza ravvicinata rispetto agli altri aerei. «Questo sistema permetterà un allineamento alla giusta distanza e i controllori non dovranno preoccuparsi di ulteriori ritardi», spiega John Hansman, direttore dell’International Center for Air Transportation al MIT.

I benefici saranno ancora superiori dove non esiste una copertura radar, come per esempio sopra l’oceano aperto. L’attuale copertura radar per gli aerei in uscita prevede il mantenimento di una distanza di 60 miglia, ma con l’avvento del ADS-B verrà probabilmente ridotta.

UPS ha sperimentato l’ADS-B al suo hub globale a Louisville, nel Kentucky, dove convergono circa 100 aerei nell’arco di sole tre ore durante la notte. Il sistema ADS-B ha permesso in questo hub di incrementare del 15 per cento il numero di atterraggi per ora, riducendo del 34 per cento le emissioni associate ai decolli e agli atterraggi e diminuendo del 30 per cento l’inquinamento acustico.

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