Continuano gli OpenZone Talk, eventi che hanno per protagonisti i maggiori esponenti dell’innovazione

Sharing ideas with, questo è lo slogan che accompagna gli OpenZone Talk.

di OpenZone

Sharing ideas with, questo è lo slogan che accompagna gli OpenZone Talk, incontri con i maggiori esperti nazionali ed internazionali dell’innovazione aperti alle aziende che fanno parte di OpenZone, il campus dedicato alla Salute situato alle porte di Milano.

Ma non si tratta solo di uno slogan perché questi eventi sono esattamente degli scambi di idee più che semplici Talk. Gli speaker ispirano più che trasmettere nozioni. Ad oggi sono stati organizzati tre OpenZone Talk, il primo con Issi Rozen, Chief Business Officer Broad Institute MIT & Harvard; il secondo con Carlo Ratti, architetto e designer di fama internazionale che si è occupato di progettare gli interni dei nuovi spazi OpenZone che cominceranno ad essere pronti entro l’estate quando i dipendenti Zambon si trasferiranno nel nuovo building, e si concluderanno nel 2020 con nuovi spazi per gli zoner e laboratori condivisi.

I temi affrontati negli OpenZone Talk ricadono tutti sotto lo stesso cappello: l’innovazione. Ma ogni volta si cerca di coglierne una sfumatura diversa, da una prospettiva nuova. Sì perché l’innovazione abbraccia tutti gli ambiti della nostra vita e lo dimostrano gli speaker che sono stati ospiti di OpenZone in questi mesi: il modo in cui le nuove scoperte scientifiche stanno accelerando la nostra capacità di scoprire le cause alla base di numerose patologie e trovare strategie terapeutiche in grado di attaccarle; il modo in cui le nuove tecnologie e l’Internet delle cose sta modellando gli spazi e ridisegnando i concetti di mobilità fino ad oggi conosciuti; l’impatto dell’intelligenza artificiale e della robotica sul mondo del lavoro.

Quest’ultimo è stato il tema affrontato nell’OpenZone talk più recente che ha visto protagonista Luca De Biase, Innovation Editor del Sole 24 Ore e fondatore di Nova24. Proprio per il Sole 24 Ore, De Biase ha sviluppato un’inchiesta sulla trasformazione tecnologica ed economica di questi anni che sta portando ad un ripensamento degli spazi e del modo di lavorare, sempre più agile e automatizzato che per alcuni aspetti sta migrando dal fisico al virtuale. Uno scenario futuro in cui saranno comunque determinanti tutte quelle capacità tipiche dell’umano che non potranno essere sostituite da intelligenze artificiali e robot che, invece, ci saranno d’aiuto per tutte le attività codificabili e più soggette all’automazione.

Nei prossimi mesi ci saranno nuovi ospiti per gli OpenZone Talk con un calendario in via di definizione, ma nel campus quello sharing ideas with non è solo uno slogan, bensì un processo continuo e quotidiano di scambio tra tutti coloro che ne fanno parte.

(lo)

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