Un piano futuristico suggerisce di trasformare le unità dei condizionatori domestici in macchine sequestrare l’anidride carbonica e trasformarla in combustibile.
di Charlotte Jee
L’idea: L’impiego dei climatizzatori comporta un elevato consumo energetico ed emissioni che contribuiscono all’innalzamento delle temperature globali (che, ironicamente, spinge più persone ad acquistare unità per l’aria condizionata). E se invece potessimo utilizzarli per combattere il cambiamento climatico? È l’idea che un gruppo di ricercatori del Karlsruhe Institute of Technology ha suggerito questa settimana in un paper pubblicato su Nature Communications.
Come? I ricercatori propongono di modificare i condizionatori affinché catturino l’anidride carbonica e l’acqua presenti nell’aria sfruttando tecnologie attualmente in fase di sviluppo da parte di società come la Climeworks. Una volta recuperati, CO2 ed H2O verrebbero convertiti in idrocarburi rinnovabili.
A tutti gli effetti, questa soluzione permetterebbe di creare delle riserve di petrolio sintetico adese ai sistemi utilizzati nei sistemi installati negli uffici e nei complessi abitativi.
I ricercatori sostengono che la conversione di tutti i condizionatori all’interno dell’iconica Fair Tower di Francoforte, in Germania, permetterebbe di estrarre dall’atmosfera un migliaio di tonnellate di anidride carbonica l’ora.
Le problematiche: Il piano è puramente teorico, ha un costo elevato e dipende dallo sviluppo di molteplici tecnologie differenti. Gli autori hanno soprannominato il concetto “crowd oil”, e nonostante i benefici evidenti, presenta evidenti sfide che ne impediscono l’immediata realizzazione. Un simile approccio potrebbe persino distrarre l’attenzione dalla priorità fondamentale di ridurre il livello di emissioni generate dalle attività dell’uomo.
(MO)