Come il delta del Po

Si è concluso a dicembre il programma voluto da Eni in Kazakhstan

L’Ural River Park Project (URPP), lanciato da Eni nel 2009, è un programma di cooperazione a sostegno dell’impegno a livello nazionale per promuovere un uso sostenibile delle zone umide e delle risorse costiere del delta dell’Ural.

L’area presenta molte similarità con quella del delta del Po, sia per le condizioni ambientali che per le possibilità di sviluppo di attività. Per sfruttare questa affinità, un elemento chiave del progetto di sviluppo è il gemellaggio delle zone umide del delta dell’Ural situate vicino ad Atyrau con quelle del Parco regionale del Delta del Po – vicino alla città di Ravenna.

E’ significativo il fatto che le città di Atyrau e Ravenna, situate in prossimità dei confini delle riserve naturali sono anche capitali regionali dell’industria oil&gas del loro paese. A questo riguardo Atyrau sta cercando di dimostrare che lo sviluppo associato all’industria oil&gas può essere positivamente associato alla conservazione e alla tutela della geo-biodiversità delle proprie zone umide, come l’esperienza del Parco del delta del Po di Ravenna ha dimostrato.

I delta dell’Ural e del Po sono ecosistemi ricchi in termini di geo-biodiversità, con specie animali che abitano entrambe le aree (come l’airone guardabuoi, la spatola bianca, il cigno, il grande pellicano bianco e altri). Allo stesso modo, la rapida crescita della popolazione e l’aumento della domanda di beni da parte dei consumatori hanno aumentato la richiesta di cibo, energia e di scambi commerciali dalle aree marine, dove la pesca è molto diffusa. Tali trend di sviluppo verosimilmente continueranno e forse accelereranno, nei prossimi decenni.

Alla luce della positiva collaborazione fra Eni e la città di Ravenna per il Parco del Delta del Po, Eni ha promosso il progetto URPP, primo caso di collaborazione pubblico-privato di questo tipo nella regione del Caspio. L’obiettivo finale è l’inclusione del parco del delta dell’Ural nel programma MAB (Man and Biosphere) dell’UNESCO, con il patrocinio del Ministro della Protezione Ambientale della Repubblica del Kazakhstan e attraverso una collaborazione scientifica internazionale (Università di Bologna) con il coinvolgimento di stakeholder locali ed internazionali (Global Environment Facility – United Nations Development Program GEF- UNDP, UNESCO, Aarhus Centro di Atyrau, Riserva Naturale di Stato di Ak Zhyik, comunità locale di Atyrau e ONG).

Il progetto è stato realizzato:

a) attenendosi alle best practices e procedure internazionali, come ad esempio quelle indicate da UNESCO – MAB Biosphere Program e la Ramsar Convention (Iran 1971); b) nell’ambito del framework contenuto nella metodologia dell’Integrated Costal Zone Management (ICZM) per descrivere e pianificare le diverse interazioni fra il sistema delle risorse e i suoi potenziali utenti; c) attraverso un gruppo di lavoro tecnico-scientifico supportato da:

– GEF- UNDP, Kazakhstan;

– Parco Nazionale “Ak Zhyik” Atyrau, Kazakhstan

– Gruppo di ricerca integrato sulla geoscienza (I.G.R.G.), Università di Bologna, Campus di Ravenna, Italia;

– Fondazione Alma Mater Università di Bologna, Italia;

– Parco regionale del Delta del Po, Emilia Romagna, Italia

La stretta interazione tra scienze sociali e naturali è fondamentale per la buona riuscita del progetto. Pertanto l’impegno per conciliare la tutela del territorio e lo sviluppo coinvolgerà le popolazioni locali in vari modi, come ad esempio mettere le comunità locali in condizione di gestire le zone umide; costruire la loro capacità di capire e gestire le risorse e rafforzare i legami con le autorità locali e i responsabili della tutela ambientale. Infatti l’impegno per la tutela e la conservazione possono avere successo solo se le comunità locali riconoscono i benefici che ne possono derivare.

credito fotografico: Eni

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