Cellule staminali potrebbero fermare una comune causa di cecità

Il sogno di una rivoluzione delle cellule staminali non si è ancora materializzato, ma un piccolo studio sembra averle utilizzate per controllare la degenerazione maculare.

di Emily Mullin

Una protesi creata con un singolo, sottile, strato di cellule staminali umane potrebbe rivelarsi un trattamento efficace contro una comune causa di perdita della vista. Ricercatori della University of Southern California hanno coltivato per un mese, in laboratorio sterile, membrane di cellule staminali che hanno poi inserito negli occhi di quattro persone affette da degenerazione maculare “secca”. La degenerazione maculare è una delle principali cause di cecità e si stima che 196 milioni di persone ne saranno afflitte al mondo entro il 2020.

La variante secca, o atrofica, della malattia comporta un progressivo assottigliamento dell’epitelio pigmentato retinico, uno strato di cellule che supporta e nutre i fotorecettori. Perso questo strato fondamentale, che la protesi andrà a sostituire, le cellule fotosensibili muoiono, conducendo l’individuo alla cecità.

La ricerca condotta mirava a verificare la sicurezza dell’applicazione, motivo per cui sono stati scelti soggetti afflitti da una forma molto avanzata di degenerazione maculare. Amir Kashani non si aspettava, quindi, un recupero della vista. “Ad operazione avvenuta, però, un paziente si è dimostrato capace di leggere 17 lettere in più rispetto a prima, su di un cartello per il controllo della vista,” ha spiegato. Altri due pazienti hanno scoperto di poter focalizzare meglio la vista. I risultati sono stati pubblicati su Science Translational Medicine.

Kashani è convinto che la protesi non possa che funzionare anche meglio su pazienti in condizioni meno gravi. Quando le cellule staminali vennero estratte per la prima volta da un embrione umano 20 anni fa, gli scienziati rimasero stupiti dalla loro capacità di mutare in qualunque cellula del corpo e si convinsero di aver trovato una risorsa per curare ogni genere di malattia. Questo sogno non si è ancora realizzato. Non esistono trattamenti basati su cellule staminali approvati dalla US Food and Drug Administration; la maggior parte delle ricerche condotte su umani si è dimostrata deludente.

I ricercaotri hanno provato ad iniettare cellule staminali embrionali direttamente nell’occhio, ma le cellule si sono spostate in giro per l’occhio senza produrre risultati. “Ci sentiamo incoraggiati dal fatto che stiamo correggendo l’esatto difetto anatomico che provoca la malattia,” spiega Kashani.

Una squadra di ricerca del Moorfields Eye Hospital di London, ha recentemente descritto un prodotto in cellule staminali non dissimile, grazie al quale due pazienti affetti da degenerazione maculare umida sarebbero tornati in grado di vedere. La degenerazione maculare umida è provocata da perdite di sangue nel centro della retina.

Entrambi gli studi sono stati condotti su di un numero limitato di soggetti e senza un gruppo di controllo. Secondo Paul Knoepfler, biologo specializzato in cellule staminali della University of California, la realizzazione di terapie basate su cellule staminali é stata rallentata dai seri rischi che comporta. “Abbiamo ben visto quanto può andare storto l’utilizzo delle cellule staminali con le cliniche private che ne hanno fatto un uso incontrollato,” ricorda. L’anno scorso, per esempio, la FDA promise di dare la caccia a cliniche i cui pazienti rimanevano accecati da iniezioni di cellule ottenute dal grasso umano.

(lo)

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