Carica di energia per il cuore

di Corie Lok

Ogni anno milioni di persone nel mondo sopravvivono agli attacchi cardiaci, ma devono vivere con cuori indeboliti e cicatrizzati che frequentemente aumentano di volume per compensare una minore capacità di pompare il sangue. Con il tempo questa situazione può portare a un cedimento cardiaco e alla morte. I ricercatori stanno cercando di capire se cellule di ricambio provenienti da una fonte insolita – i muscoli delle gambe – potrebbero sostenere i cuori malati, consentendo di allungare la vita a chi subisce un infarto.

Genzyme, di Cambridge, in Massachusetts, sta conducendo alcune sperimentazioni della strategia terapeutica in Francia e in altri paesi europei con 300 pazienti che hanno avuto un attacco cardiaco. I ricercatori prelevano le cellule muscolari di un paziente, ne coltivano un gruppo selezionato nelle capsule di Petri per due o tre settimane e le iniettano poi direttamente nel tessuto cicatriziale del cuore. La ricerca preliminare indica che le cellule di ricambio rafforzano le pareti danneggiate del cuore, prevenendo i rigonfiamenti, spiega Ralph Kelly, vicepresidente della ricerca clinica a Genzyme.

GenVec, di Gaithersburg, in Maryland, e Bioheart, di Weston, in Florida, hanno cominciato le sperimentazioni umane di una tecnologia simile negli Stati Uniti. Se i test andranno bene, in un periodo tra i 5 e i 10 anni l’iniezione di cellule muscolari della gamba potrebbe diventare una terapia approvata, sostiene John Fakunding, responsabile del programma di ricerca cardiaca al National Heart, Lung and Blood Institute, a Bethesda, in Maryland. La terapia è potenzialmente in grado di allungare la vita, dice Fakunding. «Il trapianto (di cellule muscolari) nel cuore sembra comportare un vantaggio funzionale», egli afferma, «e quindi potrebbe far lavorare meglio il cuore».

Molti esperti ritengono tuttavia che l’uso delle cellule muscolari sia un rimedio a breve termine. In particolare le cellule muscolari della gamba non pulsano, come fanno invece quelle cardiache. Un gruppo di ricercatori sospetta che l’impianto possa portare ad aritmie, o battiti cardiaci irregolari, in alcuni pazienti. Ma le cellule muscolari dovrebbero giocare un ruolo «finchè non verranno sviluppati terapie per la ricostruzione più avanzate, usando altre cellule e sistemi di trapianto», conclude Fakunding.

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