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La società al centro dello scandalo dati di Facebook stava tramando qualcosa di ancor più losco.

di Mike Orcutt

Stando al New York Times, prima di finire sotto i riflettori per gli stratagemmi adoperati al fine di raccogliere i dati di 87 milioni di utenti di Facebook, Cambridge Analytica aveva intenzione di creare la propria criptovaluta.

Contatti loschi: Oltre a pianificare la propria offerta di moneta iniziale (ICO – Initial Coin Offering), la società stava assistendo altre organizzazioni con le loro promozioni, inclusa una associata a un noto gangster di Macao (vedi “What the hell is an initial Coin Offering?“).

Un mercato in rapida evoluzione: Se il progetto fosse giunto a termine, il token di Cambridge Analytica non sarebbe ugualmente sfuggito allo scrutinio dei governi. La vendita di token digitali è proseguita per anni senza richiamare particolarmente l’attenzione di governi o media. Le cose sono cambiate l’anno scorso, quando il mercato è esploso; banche e politici si stanno ora adoprando per capire come regolamentare il mercato delle monete digitali.

La ICO pianificata da Cambridge Analytica riflette una propensione a sfruttare tecnologie controverse oltre le funzioni del discusso data mining. Come spiega per il Times Tim Swanson, un consulente sull’industria della criptovaluta, “esiste solamente una ristretta manciata di aree più controverse in cui Cambridge Analytica avrebbe potuto scegliere di espandere il proprio business”.

(MO)