Bussare alla porta dell’innovazione in Cile

Come dirigente del dipartimento InnovaChile dell’agenzia di sviluppo economico cileno, Rocio Fonseca gestisce un fondo di sovvenzione annuale di 40 milioni di dollari, uno dei più grandi del suo genere in America Latina, per le aziende che svolgono attività imprenditoriali innovative e sostenibili. 

di Alissa Greenberg

Cresciuta in Cile, dove la sua famiglia possedeva un minimarket, a Rocio Fonseca è stato insegnato ad aspettarsi una vita condizionata dalla classe sociale di appartenenza. Prima della sua famiglia ad essere andata al college, ha spesso incontrato le barriere culturali del tradizionale ambiente imprenditoriale del suo paese. I potenziali capi volevano sapere chi fossero i suoi genitori, o si aspettavano che frequentasse una scuola d’elite. “Non rientravo nel profilo”, dice. “Ero un’eccezione”.

Frustrata dalla situazione, decise che la soluzione era andare all’estero. Dopo i suoi studi di business sostenibile al MIT, è entrata a CORFO, l’agenzia di sviluppo economico cilena, dove si è impegnata in prima persona per cambiare la cultura aziendale contro cui ha lottato. “La mia provenienza da un ambiente non tradizionale mi ha permesso di vedere dove l’economia cilena può estendersi e crescere”, spiega.

Con il suo status di direttore esecutivo del dipartimento InnovaChile di CORFO cerca di costruire quello che lei chiama un “percorso parallelo” per il successo cileno, aperto a persone di tutte le classi sociali. In particolare si è impegnata a far incontrare imprenditori e innovatori tecnologici di talento. Il suo dipartimento organizza sessioni di formazione su un’ampia gamma di argomenti, tra cui linee guida per l’uso dei network, le capacità di prototipazione e i protocolli di esportazione. Nel tempo, la sua organizzazione ha acquistata notevole credibilità. 

Fonseca crede che l’innovazione possa creare posti di lavoro migliori per tutti, in parte allontanando il Cile dalla sua dipendenza dai settori dell’estrazione mineraria e dell’agricoltura, per avvicinare il paese a qualcosa di più adatto a un mondo sempre più in balia della crisi climatica. A tal fine, gestisce un fondo di sovvenzione annuale di 40 milioni di dollari, uno dei più grandi del suo genere in America Latina, per le aziende che svolgono attività imprenditoriali innovative e sostenibili. Questo denaro è particolarmente importante perché le startup cilene hanno pochissimo accesso al capitale di rischio nazionale.

Dal 2010, InnovaChile ha supportato più di 5.000 aziende, con una grande attenzione alla tecnologia all’avanguardia per la produzione e distribuzione alimentare. I beneficiari includono aziende che producono emulsioni per migliorare la durata di conservazione di frutta e verdura del paese, proteine vegetali per diversificare l’approvvigionamento alimentare e tecnologia dei fagi per ridurre la necessità di antibiotici nei suoi allevamenti di bestiame. “Non si tratta solo di profitti, ma di avere un impatto sociale e ambientale positivo”, conclude Fonseca.

Immagine: Rocio Fonseca, di Daniela Perez

(rp)

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