Blue Origin vuole realizzare il sogno del turismo spaziale

Dimettendosi dalla carica di CEO di Amazon, Jeff Bezos ha fatto capire di voler giocare un ruolo centrale nella sua azienda spaziale per metterla al passo con SpaceX.

di Neel V. Patel

Martedì 2 febbraio, Jeff Bezos ha annunciato che si sarebbe dimesso dalla carica di CEO di Amazon entro la fine dell’anno, anche se passerà al ruolo di presidente esecutivo del consiglio di amministrazione dell’azienda. Nella sua dichiarazione, Bezos ha dichiarato che finalmente avrà il tempo e l’energia per concentrarsi sul Day 1 Fund, il Bezos Earth Fund, Blue Origin e “The Washington Post”. 

Bezos ha fondato Blue Origin nel 2000 e ha ottenuto alcuni risultati piuttosto importanti, tra cui il primo atterraggio verticale riuscito con il suo razzo New Shepard andato nello spazio suborbitale e il riutilizzo dello stesso booster per altre quattro volte.  Ma per la maggior parte, Blue Origin è in ritardo rispetto ai suoi concorrenti. Il razzo Falcon 9 di SpaceX (riutilizzabile e in grado di entrare pienamente in orbita) ha volato più di 100 missioni, con un notevole record di successi dal 2016. Il suo Falcon Heavy è il razzo più potente oggi in circolazione. 

Anche le aziende più piccole possono vantare più affari di Blue Origin. Rocket Lab, per esempio, ha quasi perfezionato il design del suo razzo leggero Electron, che presenta motori stampati in 3D che sono più economici e veloci da realizzare. In 18 missioni, Electron  ha lanciato più satelliti nello spazio di Blue Origin e ha già in programma di inviare una sonda su Venere tra pochi anni.

Tuttavia, Blue Origin potrebbe recuperare. Diversi nuovi progetti in corso potrebbero portare l’azienda a iniziare a competere direttamente con SpaceX e altri, e generare entrate costanti da una linea regolare di clienti, evitando di vendere azioni di Amazon per finanziarla.  Avere Bezos più coinvolto nella quotidianità potrebbe essere una grande risorsa per garantire quei clienti e stipulare contratti vantaggiosi. 

Di seguito si fornisce un elenco dei sei progetti attuali di Blue Origin. 

Volo spaziale con equipaggio umano

New Shepard è stato sviluppato con un obiettivo principale in mente: inviare persone nello spazio in modo sicuro e conveniente in missioni suborbitali, dove poter trascorrere alcuni minuti in condizioni di microgravità e godersi la vista del pianeta dall’alto. Nel suo design attuale, dovrebbe essere in grado di trasportare sei passeggeri contemporaneamente in queste missioni. 

L’azienda sperava in un volo di New Shepard con equipaggio nel 2019. Non è successo. E la pandemia ha posto fine alla maggior parte delle attività di lancio dell’azienda nel 2020. Tutti aspettano pazientemente di vedere se il 2021 è l’anno d’oro, ma a oggi sembra piuttosto improbabile. 

Lo stesso Bezos non può fare nulla per accelerare i test e lo sviluppo di New Shepard e prepararlo per il volo spaziale umano. Ma allo stesso modo in cui Musk ha promosso l’interesse per SpaceX, Bezos potrebbe svolgere lo stesso ruolo, coinvolgendo persone interessate a prenotare il viaggio nello spazio e pubblicizzando il lavoro dell’azienda in modo più aggressivo. Se Blue Origin vuole dominare il mercato del turismo spaziale, ora è  il momento giusto.

Far decollare New Glenn

Come il Falcon Heavy, il New Glenn è un razzo per carichi pesanti con un booster di primo stadio riutilizzabile, destinato a inviare satelliti in orbita. L’azienda punta quest’anno al lancio inaugurale di New Glenn. Ancora una volta, Bezos non può fare nulla per accelerare questo programma, ma potrebbe contattare possibili clienti. In questo momento, Blue Origin ha una manciata di contratti per il lancio di satelliti commerciali che non sono sufficienti a giustificare l’esistenza di New Glenn e iniziare a fare profitti. 

Satelliti, satelliti, satelliti

La domanda dovrebbe essere sostenuta perché è più economico che mai costruire un satellite. Si possono inoltre rendere più leggeri e compatti che mai, rendendo più facile inviarli nello spazio. Quando New Glenn inizierà a volare, dovrebbe prendere spunto da SpaceX  e lanciare dozzine o addirittura centinaia di carichi utili in orbita contemporaneamente. La leadership potrebbe voler iniziare a preparare una tale strategia se spera di essere un attore forte nel mercato dei fornitori di sistemi di lancio. 

Progetto Kuiper

Project Kuiper è una filiale di Amazon fondata nel 2019 per distribuire una grande costellazione Internet satellitare a banda larga e fornire connettività. Suona familiare in effetti. Anche se la costellazione di 3.236 satelliti proposta da Kuiper sarà di gran lunga inferiore ai 12.000 satelliti Starlink che SpaceX ha in programma di lanciare, è pur sempre un numero considerevole. 

Bezos potrebbe evitare gli errori di SpaceX con Starlink, vale a dire, trovare modi per gestire la congestione orbitale per dissipare i timori di trasformare l’orbita terrestre in un pericoloso campo minato. Mentre possiamo aspettarci che Blue Origin svolga un ruolo importante nei lanci dei satelliti Kuiper, Bezos ha detto che è disponibile a utilizzare altri razzi se necessario, quindi ora potrebbe essere l’occasione per vedere cosa è disponibile.

Blue Moon e Artemis

Blue Origin non intende restare solo nell’orbita terrestre. Vuole andare sulla luna e aiutare anche la NASA ad arrivarci. Uno dei più grandi progetti dell’azienda è Blue Moon, un lander lunare che dovrebbe trasportare merci oltre che persone. Blue Origin sta lavorando con Lockheed Martin, Northrop Grumman e Draper su un concetto più ampio che secondo loro la NASA potrebbe utilizzare per la sicurezza gli astronauti nell’ambito del suo programma Artemis. Parti del sistema sarebbero riutilizzabili e dovrebbero integrarsi bene con la stazione spaziale Gateway della NASA in orbita lunare. 

La proposta guidata da Blue Origin sembra in una posizione migliore per essere selezionata dalla NASA rispetto a SpaceX, anche se non si deve trascurare Dynetics, un’azienda statunitense privata che si occupa di ingegneria, scienza applicata e tecnologie informatiche, che ha impressionato favorevolmente la NASA.

Comunque l’agenzia spaziale sotto l’amministrazione Biden ha ritardato la selezione di un lander lunare in quanto ha rivalutato le scadenze del programma Artemis e l’obiettivo del 2024 per una missione lunare. La notizia è buona perché garantisce a Blue Origin più tempo per testare correttamente Blue Moon, lavorare a più stretto contatto con i suoi partner al progetto e forse trovare altri modi per sfruttare queste tecnologie per altre applicazioni. 

Motori

Infine, uno dei maggiori punti di forza di Blue Origin sono stati i suoi motori a razzo, in particolare il BE-4. Ogni razzo New Glenn utilizzerà il motore BE-4, così come il prossimo razzo Vulcan della United Launch Alliance (non sempre un’azienda di missili si rivolge al suo concorrente per le parti). Il motore andrà nello spazio entro la fine dell’anno per la prima volta, su Vulcan o su New Glenn. Anche in questo caso, Bezos potrebbe svolgere un ruolo più importante nel convincere altre aziende aerospaziali a iniziare a incorporare BE-4 in modo più ampio nei propri sistemi.

(rp)

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