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di Neil Savage

Le tecniche correnti di visualizzazione del cuore possono identificare le placche nelle arterie, ma non possono distinguere fra quelle stabili e quelle instabili, la cui rottura produce i coaguli e quindi gli infarti. Una relativamente nuova tecnologia laser per immagini, chiamata tomografia a coerenza ottica, invece può farlo.

Una prima versione di questa tecnologia, sviluppata dal gruppo di ricerca di James Fujimoto al MIT, è già usata in diversi paesi per diagnosticare le malattie dell’occhio. Un fascio laser è diviso in due e uno dei fasci viene riflesso dal tessuto dell’occhio. Il raggio riflesso e l’altro sono combinati per creare schemi di interferenza, che possono essere convertiti in un’immagine dell’occhio. Ma in un’arteria questa tecnologia può esaminare solo tre centimetri di vaso in 30 secondi, in quanto è questo il limite temporale durante il quale il sangue può essere bloccato senza danni.

Il dottorando del MIT Robert Huber, con lo stesso Fujimoto, ha descritto l’uso di un laser in cui la frequenza della luce può essere variata in modo estremamente rapido, per aumentare la velocità di esecuzione dell’immagine. Per permettere una variazione più veloce, i ricercatori hanno costruito un laser dotato di una bobina di fibre ottiche, lunghe diversi chilometri. Il tempo necessario al viaggio circolare della luce ricalca perfettamente il tempo richiesto fra un aggiustamento della frequenza e l’altro. In questo modo i fasci forniscono flussi di fotoni sempre pronti per ogni frequenza, eliminando i ritardi nell’accumulo di fotoni che si creavano a ogni aggiustamento di frequenza. La tecnologia può esaminare tre centimetri di arteria ogni 2 secondi e mezzo, a una risoluzione abbastanza alta da diagnosticare il tipo di placche e distinguere fra cellule cancerose e cellule sane. La LightLabs Imagining, uno spinoff del MIT, sta lavorando su un prototipo e spera di essere pronta per le prove cliniche entro il 2008.