Antonella Carbone è candidata all’edizione 2016 del premio Innovators Under 35 Italia.
Quattro giovani biotecnologhe, Antonella Carbone, Rosita Pavone, Erika Andriola e Maria Pisano hanno deciso di coniugare le conoscenze scientifiche con la passione per l’ambiente e per il proprio territorio, per valorizzare uno scarto e dargli una nuova vita.
La storia di BioInnoTech è iniziata quando i suoi fondatori hanno deciso di trasformare un interessante processo della ricerca applicata, studiato presso l’Università degli Studi di Bari, in un processo utilizzabile sul mercato.
Lo scopo del progetto è lo sviluppo di una bioraffineria in Puglia partendo dal recupero e dalla valorizzazione del principale sottoprodotto del settore lattiero-caseario: il siero di latte. A causa dell’elevato impatto ambientale del siero, dovuto alla sua composizione chimica, la legge italiana richiede che venga opportunamente smaltito.Tuttavia, a causa degli elevati costi di gestione di questo sottoprodotto, il siero è spesso direttamente disperso nell’ambiente (terreni o fiumi).
È in questo scenario che BioInnoTech ha programmato la propria attività. Attraverso un approccio biotecnologico, che consiste in un processo di fermentazione, BioInnoTech è in grado di convertire il siero di latte in lievito per prodotti da forno, mangimi e bevande, insieme al recupero di proteine del siero e sali che possono raggiungere il mercato.
Il progetto che BioInnoTech intende realizzare va oltre la commercializzazione di questi prodotti: cambiare il destino di un rifiuto non è solo innovazione tecnologica e business, ma uno stile di vita per chiudere il ciclo economico in maniera sostenibile.