Batterie più sicure con i polimeri solidi

Hany Eitouni, 33 anni

di Kate Greene

Hany Eitouni ha prodotto batterie più sicure, durevoli e in grado d’immagazzinare più energia in un piccolo spazio rispetto alle celle agli ioni di litio oggi comunemente utilizzate. La sua tecnologia, sostiene Eitouni, potrà trovare spazio sulla prossima generazione di macchine elettriche e persino nella rete elettrica, che costituirebbe un nuovo campo di applicazione per le batterie agli ioni di litio già in uso. Mentre lavorava al Lawrence Berkeley National Lab, Eitouni ha elaborato un modo per rimpiazzare il componente più pericoloso delle batterie agli ioni di litio: un elettrolita liquido infiammabile, che conduce l’elettricità tra gli elettrodi negativi e positivi. Più alta è la carica energetica della batteria, più grande il pericolo che l’elettrolita liquido prenda fuoco. I ricercatori hanno già cercato di aggirare il problema utilizzando polimeri gelatinosi per l’elettrolita, ma anche questi contenevano solventi infiammabili.

La soluzione è rappresentata da un materiale solido costituito da due catene polimeriche collegate. Un polimero è conduttore quasi come l’elettrolita liquido tradizionale, ma molto meno infiammabile; l’altro, a sua volta meno infiammabile, garantisce la stabilità meccanica in modo che l’elettrolita non si trasformi in una sostanza appiccicosa. La batteria dura più a lungo di quelle normali agli ioni di litio o di quelle precedenti a celle ai polimeri di litio, perché il polimero non reagisce con gli elettrodi caricati.

Nel 2007, per commercializzare la tecnologia, Eitouni è stato uno dei fondatori di Seeo, a Berkeley, in California. Secondo Eitouni, la batteria della sua azienda mantiene il 90 per cento delle sue capacità di accumulazione dopo 2.000 cariche (le normali batterie ricaricabili perdono un terzo della loro capacità dopo circa 500 cariche). La sua batteria immagazzina il 50 per cento in più di energia per chilogrammo rispetto alle batterie commerciali agli ioni di litio. Seeo sta allestendo un impianto pilota per la produzione di grandi pacchetti di batterie per venire incontro ai picchi di offerta e domanda della rete elettrica. Il suo completamento avverrà nel 2011.

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