Amazon contrasta le frodi richiedendo una conferma fotografica dei suoi spedizionieri

Per scongiurare il pericolo che criminali sfruttino i suoi servizi per violare le abitazioni dei suoi clienti, la società ricorre al riconoscimento facciale.

di Charlotte Jee

The Verge riporta come la società stia utilizzando un software di riconoscimento facciale per verificare e confermare l’identità dei suoi driver.

Perché? La nuova funzione è apparsa recentemente nell’app Flex di Amazon, utilizzata dai suoi spedizionieri.

Un problema concreto: Il cambiamento è stato attuato per cercare di impedire la condivisione dei profili fra più individui, un problema che altre piattaforme della “gig economy”, come Uber, devono contrastare a causa dell’assenza di interazioni faccia a faccia fra colleghi. Per ovviare questo problema, nel 2016 Uber ha implementato una policy virtualmente identica per gestire i suoi conducenti.

Il rischio: Per quanto l’idea che degli amici possano condividere fra loro un profilo per guadagnare qualcosa in più possa sembrare innocua, questa pratica potrebbe anche essere sfruttata da criminali per cercare di accedere alle abitazioni dei clienti di Amazon.

Le perplessità: Il riconoscimento facciale non è ancora troppo accurato, specialmente quando non ha a che fare con volti di uomini bianchi. Oltretutto, è probabile che Amazon stia sfruttando il suo software Rekognition, già noto per la sua tendenza a confondere facilmente fra loro i volti di donne di carnagione scura.

(MO)

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