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Datrix/MIT TR IT

La gestione degli investimenti è sempre più complessa. Oltre al sovraccarico di dati, i gestori devono affrontare la compressione delle commissioni e l’urgenza di analizzare ogni informazione rilevante per non perdere opportunità di mercato.

In questo contesto, l’intelligenza artificiale (AI) si sta affermando come una soluzione potente per affrontare queste sfide. Non sorprende, quindi, che fondi e istituzioni finanziarie stanno richiedendo ai loro asset manager l’adozione di tecnologie all’avanguardia. Le recenti ricerche di mercato sottolineano che  il 95% dei dirigenti ritiene che le capacità tecnologiche, digitali e di gestione dei dati saranno fattori di differenziazione chiave entro il 2025.

Ma quali sono i vantaggi dell’utilizzo dell’AI nella gestione patrimoniale?

Negli ultimi anni, si è diffusa la convinzione che l’AI possa sostituire il gestore, automatizzando completamente il processo decisionale o generando performance superiori in autonomia. L’intelligenza artificiale invece non è una bacchetta magica, ma un potente alleato per affrontare le sfide della gestione patrimoniale. Dalla riduzione dei tempi di analisi all’ottenimento di insights più profondi, passando per la capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato, l’AI rappresenta uno strumento essenziale per i gestori moderni.

Efficienza: l’AI riduce i tempi di analisi da giorni a minuti

Il risparmio di tempo è uno dei benefici più tangibili dell’intelligenza artificiale. Prima, i gestori dovevano costruire manualmente complessi modelli in Excel per analizzare i portafogli e valutare i rischi. Oggi, soluzioni AI consentono di caricare i dati su piattaforme cloud, che automatizzano l’intero processo, lasciando al gestore il controllo delle decisioni ma con strumenti che isolano trend e opportunità in modo più rapido ed efficace.

Anche la ricerca di nuove idee di investimento, un processo tradizionalmente lungo e costoso, viene ottimizzata. Gli strumenti di AI analizzano milioni di dati testuali da fonti affidabili in pochi minuti, offrendo uno screening iniziale che permette al gestore di concentrare i propri sforzi su analisi di alto valore. Oggi è possibile testare decine di ipotesi d’investimento contemporaneamente, riducendo drasticamente i tempi rispetto ai metodi tradizionali. Questa maggiore velocità consente di esplorare opportunità che, altrimenti, potrebbero essere trascurate a causa di limiti di tempo o risorse.

Alessio Garzonio

Alessio Garzonio

Insights più profondi grazie ai dati

Uno dei punti di forza più distintivi dell’intelligenza artificiale è la sua capacità di scoprire connessioni che sfuggono all’analisi tradizionale, grazie alla sua abilità nel gestire e analizzare simultaneamente enormi quantità di dati provenienti da fonti non convenzionali. Queste fonti includono non solo notizie e report di settore, ma anche paper accademici, social media, sentiment di mercato e molte altre tipologie di dati testuali o strutturati. L’AI riesce a individuare relazioni complesse, sia forti che deboli, che risulterebbero difficili, se non impossibili, da identificare manualmente, soprattutto considerando la velocità con cui queste informazioni evolvono.

La vera forza dell’AI non si limita alla semplice analisi, ma si manifesta nella capacità di fornire insights inaspettati e altamente granulari. Questi insights permettono ai gestori patrimoniali di anticipare trend di mercato, rilevare settori emergenti o identificare aziende sottovalutate con un livello di dettaglio che va ben oltre gli approcci tradizionali. Ad esempio, l’AI può individuare non solo quali settori beneficiano di determinati cambiamenti di mercato, ma anche quali micro-settori o singoli titoli sono direttamente influenzati da fattori specifici, come modifiche normative, innovazioni tecnologiche o cambiamenti nei comportamenti dei consumatori.

Un caso concreto di applicazione di questo tipo è rappresentato dalla creazione di prodotti finanziari connessi alle elezioni americane, molto diffusi recentemente. Mentre gli approcci tradizionali tendono a correlare interi settori ai due principali candidati, l’uso di AI consente di ottenere una granularità senza precedenti. Grazie all’analisi dei programmi politici, delle dichiarazioni pubbliche e dei report legati ai candidati, l’AI ha identificato con precisione connessioni dirette tra specifici progetti proposti dai candidati e singoli titoli o micro-settori. Questo livello di dettaglio non solo offre un vantaggio competitivo nel costruire prodotti più pertinenti e mirati, ma garantisce anche che gli investimenti siano basati su una comprensione profonda e dinamica dei fattori sottostanti.

Adattamento rapido ai cambiamenti di mercato

Nel settore degli investimenti, la capacità di adattarsi rapidamente ai mutamenti del mercato è cruciale. L’AI fornisce un vantaggio competitivo grazie alla possibilità di analizzare dati in tempo reale e aggiornare immediatamente strategie e portafogli. Eventi come variazioni dei tassi di interesse o notizie rilevanti possono influenzare rapidamente i mercati. Soluzioni AI ben implementate inviano notifiche automatiche sui cambiamenti significativi, consentendo ai gestori di agire tempestivamente per massimizzare i rendimenti o mitigare i rischi.

Inoltre, l’AI permette di monitorare nel tempo le connessioni tra aziende e trend specifici, aiutando a identificare cambiamenti nel loro posizionamento rispetto a temi di investimento e ad aggiornare le strategie di conseguenza. Ora è possibile creare prodotti finanziari in pochissimo tempo, richieste dal mercato possono quindi essere soddisfatte molto più velocemente rispetto al passato.

Allo stesso modo, una volta creato un prodotto o strategia finanziarie, è l’AI e l’analisi dei dati che permette di identificare modifiche nei trend. Prendiamo, ad esempio, un indice progettato per riflettere i comportamenti dei consumatori tra Millennials e Gen Z. Gli approcci tradizionali tendono a mettere in evidenza aziende consolidate che dominano questi segmenti demografici. Tuttavia, nei mercati B2C in rapida evoluzione, sono spesso le aziende emergenti a catturare l’attenzione di questi consumatori. I metodi tradizionali faticano a tenere il passo con tali cambiamenti, lasciando lacune nella rappresentazione degli indici. Soluzioni come quelle di FinScience, fintech company del gruppo Datrix,  permettono di identificare queste modifiche più velocemente.

AI come acceleratore nella gestione degli investimenti

L’intelligenza artificiale dunque non sostituisce il gestore, ma ne amplifica capacità e produttività, rendendolo più rapido, efficace e informato. Efficienza, adattamento ai cambiamenti di mercato e insights profondi sono i pilastri di un approccio data-driven che consente di cogliere opportunità nascoste e reagire con velocità alle dinamiche di mercato.

L’AI permette di analizzare rapidamente grandi quantità di dati, identificare connessioni complesse e anticipare trend di mercato, lasciando al gestore il compito di interpretare e trasformare queste informazioni in valore concreto. In un settore sempre più competitivo, il futuro della gestione patrimoniale appartiene a chi saprà combinare competenza umana e tecnologia avanzata tramite soluzioni AI precostituite e focalizzate per rispondere in modo dinamico alle sfide e alle opportunità del mercato.

Alessio Garzonio è Principal di FinScience, con una solida formazione in Business & Finance e una breve esperienza nella consulenza, ha iniziato il suo percorso nella società Fintech del Gruppo Datrix come analista, per poi diventare il leader del team, guidando la direzione strategica di FinScience. Appassionato dell’ecosistema delle startup italiane, è anche venture scout, angel investor e mentore in iniziative Fintech.