Negli ultimi mesi, numerosi adesivi con pixel sono stati diffusi nel sistema dei trasporti di Barcellona, per aiutare gli ipovedenti a orientarsi, mediante una fotocamera di cellulare.
di Frank Swain
Gli adesivi sono composti di 5×5 quadrati colorati su fondo nero e si stanno moltiplicando nelle stazioni di autobus, treni, tram e della funicolare che si arrampica sulla ripida collina di Montjuïc.
Non è un prodotto di graffitismo, ma un programma di Transports Metropolitans de Barcelona (TMB), il servizio di trasporto pubblico barcellonese, per rendere la città più facile da percorrere per le migliaia di cittadini ipovedenti.
Il sistema è stato sviluppato dal Mobile Vision Research Lab dell’Università di Alicante, in collaborazione con la startup spagnola NaviLens. Utilizzando una fotocamera per smartphone e una app gratuita, le persone ipovedenti possono scansionare i codici e ascoltare le informazioni memorizzate al loro interno.
Queste informazioni posso riguardare qualsiasi cosa, dagli orari dei trasporti pubblici alle descrizioni dell’ambiente circostante. Gli utenti possono anche scaricare tag semplici e personalizzarli secondo le loro esisgenze, per esempio etichettando scatole di cibo o documenti personali.
Questa non è una nuova idea: il codice QR esiste dal 1994. Ma perché il suo sistema funzionasse, NaviLens ha dovuto ridisegnare il codice bidirezionale da zero. Una scheda NaviLens larga 5 pollici può venire letta da un telefono da 12 metri in un trentesimo di secondo, il tempo impiegato da una fotocamera di smartphone per cogliere un singolo fotogramma.
Il telefono non ha bisogno di mettere a fuoco e può scansionare i tag fino a un angolo di 160 gradi anche quando è in movimento. L’app di accompagnamento può registrare oltre 200 tag in un singolo frame.
Mentre esplorano il loro ambiente con uno smartphone, le indicazioni audio consentono agli utenti di individuare e centrare il tag nel campo visivo del telefono. Le informazioni possono variare a seconda di dove si trova l’utente rispetto al tag e possono essere programmate in più lingue, con il telefono che seleziona automaticamente la lingua nativa, importante per una città che riceve quasi 10 milioni di visitatori ogni anno.
Dopo una adeguata sperimentazione, il sistema NaviLens verrà esteso a tutte le 159 stazioni della metropolitana e alle 2400 fermate degli autobus, per un totale di decine di migliaia di tag che formeranno un’infrastruttura di realtà aumentata.
NaviLens, che spera di espandersi presto in altre città europee, entra nel mercato già affollato delle applicazioni per gli ipovedenti: Be My Eyes, BlindSquare, DigitEyes e Moovit, per citarne solo alcune. NaviLens si distingue dalle altre che utilizzano principalmente il GPS, mentre i beacons di Bluetooth devono essere installati all’interno.
Marc Powell, un lottatore di judo ipovedente, che ha gareggiato nelle Paraolimpiadi del 2012 e oggi collabora con il dipartimento dell’innovazione del Royal National Institute for Blind People del Regno Unito, dopo avere sperimentato il sistema ha dichiarato: «All’inizio abbiamo trovato un poco di scetticismo, che presto si è trasformato in una piacevole sorpresa».
Neosistec, la società madre di NaviLens, ha sviluppato anche un’app separata per le persone vedenti, che utilizza i tag per generare segnalazioni di realtà aumentata per indirizzare gli utenti.