A lezione di Xbox

di David Kushner

Gli studenti dei college incollati agli schermi delle consolle per video game possono considerarsi tanto studiosi quanto fannulloni. Oltre 100 college e università nordamericane – rispetto alla dozzina di cinque anni fa − offrono adesso una qualche forma di “studi sui videogame”, che vanno dalla ostica informatica, alla formazione di futuri realizzatori di videogame, fino alla critica dei video giochi come artefatti culturali.

Il riconoscimento da parte del mondo accademico segna una sorta di maturità per il settore del gioco. “Quando la School of Cinema-Television venne fondata 75 anni fa, mole persone consideravano i film niente di più che semplice intrattenimento, un medium che non sarebbe mai stato importante da un punto di vista artistico”, spiega Scott Fisher, della University of Southern California (USC), riferendosi alla famosa scuola di cinema del suo ateneo. “I giochi sono considerati oggi, da molta gente, allo stesso modo. Ma la prossima generazione di progettisti di videogame ha il potenziale per imporre un cambiamento radicale”. La divisione media interattivi della USC, che Fisher dirige, offre lauree e master in media interattivi, con corsi come Storia dei giochi e Strumenti teorici nella creazione dei videogame.

Randy Pausch, condirettore del Entertainment Technology Center della Carnegie Mellon University, che offre un master in tecnologie dell’intrattenimento, aggiunge che gli studi sui giochi hanno un lato positivo nascosto: attraggono gli studenti verso l’informatica. Allo stesso tempo, per rendere più seria la cosa, alcuni studiosi hanno creato un nome fantasioso per la loro disciplina: ludologia, dal latino ludus (gioco). Le materie vanno dalla filologia del gioco, all’economia virtuale in EverQuest (un gioco in rete multiutente)

I dipartimenti accademici dedicati ai videogame stanno oggi preparando i futuri lavoratori per le centinaia di studi di produzione del settore. “Il sistema scolastico sta allevando le nostre api operaie”, dice Jason della Rocca, direttore esecutivo dell’International Game Developers Association.

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