13. Avanti adagio

Dopo la straordinaria giornata del 6 Agosto, l’atmosfera al Centro Operativo ESA di Darmstadt è un misto di entusiasmo, stupore e concentrazione.

di Alessandro Ovi

Stefan Ulamec mostra un modello della cometa codificato con colori. Fonte: ESA/J.Mai

Dopo la straordinaria giornata del 6 Agosto, l’atmosfera al Centro Operativo ESA di Darmstadt è un misto di entusiasmo, stupore e concentrazione. Mi scriveva ieri Paolo Ferri, Direttore di tutte le ‘Operations’ ESA e che vi abbiamo già fatto conoscere qui: “In questo momento il team è molto impegnato a manovrare con l’accuratezza richiesta vicino alla cometa. Tutto sembra andare bene. Quello che non ci fa dormire di notte è qui l’entusiasmo e lo stupore nel guardare le immagini sempre più dettagliate che ci arrivano: questa cometa è la cosa più incredibile e direi inimmaginabile che potesse succederci”.

Quali le sfide che attendono Ferri, Accomazzo e il loro team? Lo ha raccontato Stefan Ulamec, Direttore del Lander Philae.

Una sfida sarà l’atterraggio in bassa gravità, testato presso l’Istituto Max Planck di Lindau prima del lancio. Più tardi, altre prove sono state effettuate presso LAMA (Landing and Mobility Test Facility) del DLR (German Aerospace Center) a Brema, dove l’atterraggio in condizioni sabbiose e su diverse pendenze può essere valutato utilizzando il modello del lander Philae.

Quando il lander era stato progettato, si pensava che sarebbe rimbalzato da una superfice molto dura, ghiacciata. Le indicazioni sono ora che la superficie sembra invece essere morbida e il rimbalzo potrebbe non essere un grave problema.

Presto si scoprirà di cosa è fatta la superficie e, in ogni caso, il lander è dotato di un sistema di arpioni e chiodi da ghiaccio per fissarlo. Inoltre, il touchdown sarà ad una velocità di appena 1 m/s.

Una seconda sfida è determinata dalla sorprendente forma della cometa. Non la ‘patata’ che tutti si aspettavano ma una forma molto più complessa e corrugata. C’è già stata un’analisi molto preliminare effettuata presso il CNES (Centre National de Etudes Spatiales) che mostra alcuni siti potenzialmente interessanti.

Ma ora è il momento di avviare il processo finale: il gruppo di selezione del sito di atterraggio si riunirà per la prima riunione plenaria il 22-24 agosto e individuerà un massimo di 5 punti di sbarco possibili.

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