Vittoria ai punti

Secondo una dei cinque commissari della FTC, la multa di 5 miliardi di dollari e alcune clausole restrittive non cambieranno il modo in cui Facebook raccoglie o utilizza i dati delle persone.

di Charlotte Jee

La Federal Trade Commission ha dato grande enfasi alla sua decisione di infliggere a Facebook la multa più alta mai imposta a qualsiasi azienda nel caso di violazione della privacy dei consumatori. Ma il prezzo delle azioni di Facebook è aumentato quando la notizia della sanzione è trapelata la scorsa settimana.

Per capire come si è potuta verificare questa situazione apparentemente contraddittoria, è utile prendere in considerazione la dichiarazione di minoranza rilasciata da una dei partecipanti alla commissione: Rebecca Kelly Slaughter.

A suo parere, anche se la sanzione ha un’importanza storica e prevede alcune restrizioni, anche se non legalmente vincolanti, per Facebook, in realtà non cambia nulla e non impedirà a Facebook di infrangere di nuovo la legge in futuro.

“Invece di accettare questo accordo, credo che avremmo dovuto avviare una causa contro Facebook e il suo CEO Mark Zuckerberg”, ha detto Slaughter.

Un’altra preoccupazione concerneva la mancanza di trasparenza pubblica. Anche in questo caso, la FTC avrà a disposizione qualche informazione in più sul comportamento di Facebook, ma “gli utenti rimarranno all’oscuro di quanto accade”, ha continuato Slaughter.

L’accordo implica anche che la FTC non potrà più perseguire Facebook per “qualsiasi illecito commesso prima del 12 giugno 2019”.

L’intesa è stata approvata con una maggioranza 3 a 2 dei commissari dell’agenzia, con Slaughter e il suo collega Rohit Chopra che hanno votato entrambi contro. Il voto ha replicato le linee dei partiti: Repubblicani a favore, Democratici contro. I commissari della FTC sono nominati dal presidente degli Stati Uniti e confermati dal Senato per cinque anni.

(rp)

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