Un’azienda israeliana di hacking telefonico sotto accusa per le vendite a Hong Kong

I difensori dei diritti umani hanno presentato una petizione in tribunale contro Cellebrite, un’azienda israeliana di intelligence digitale, esortando il ministero della Difesa israeliano a fermarne le esportazioni verso Hong Kong, dove le forze di sicurezza hanno utilizzato la tecnologia per reprimere i dissidenti.

di Patrick Howell O’Neill

A luglio, alcuni documenti hanno rivelato che la tecnologia di hacking del telefono di Cellebrite è stata utilizzata per entrare in 4.000 telefoni di cittadini di Hong Kong, incluso l’eminente politico e attivista pro-democrazia Joshua Wong, il quale a sua volta ha lanciato una petizione online, che ha raggiunto le 35.000 firme, per porre fine alle vendite di Cellebrite a Hong Kong.

“I funzionari del ministero della Difesa devono interrompere immediatamente l’esportazione del sistema di Cellebrite che viene utilizzato per violare la privacy, privare della libertà di espressione e incriminare politicamente i cittadini di Hong Kong ai sensi della nuova legge sulla sicurezza nazionale”, ha scritto Wong in un post su Facebook, chiedendo a Israele di fermare le esportazioni dell’azienda a Hong Kong.

La nuova legge sulla sicurezza di Hong Kong, che aumenta il controllo di Pechino sulla città, definisce le proteste a favore della democrazia come terrorismo, limita fortemente la libertà di parola e riduce gran parte dell’autonomia che una volta la città aveva dalla Cina. Già da maggio, gli Stati Uniti non consideravano più Hong Kong autonoma dalla terraferma.

Gli attivisti di Hong Kong sostengono che la tecnologia di Cellebrite è “usata per accusare di terrorismo i residenti della città e per attaccare manifestanti e attivisti pro-democrazia”. I sostenitori dei diritti umani israeliani affermano che le esportazioni avrebbero dovuto essere legalmente interrotte nel 2019, quando le repressioni antidemocratiche sono aumentate notevolmente.

Ora la petizione mira a esercitare pressioni legali e politiche sull’azienda, che ha sede a Tel Aviv.”Chiedo al ministro della Difesa di fermare le esportazioni di Cellebrite a Hong Kong”, dice Eitay Mack, l’avvocato per i diritti umani che ha presentato la petizione al tribunale distrettuale di Tel Aviv. “Aggiungo inoltre che, per quanto ne so, non hanno mai ottenuto una licenza di esportazione. Il ministero della Difesa deve far rispettare la legge dalle aziende con licenze, ma ha anche l’obbligo di vigilare su chi lavora senza licenza”.

Cellebrite è al centro del dibattito globale sulla crittografia. I dispositivi di Apple e Google consentono una crittografia avanzata, che ha offerto immediatamente maggiore sicurezza agli utenti con iPhone e sistemi Android. I funzionari delle forze dell’ordine per superare la barriera crittografica utilizzano prodotti come Cellebrite per accedere ai dati interni dei telefoni. 

L’azienda afferma di poter “sbloccare i dispositivi con facilità”, individuando le vulnerabilità negli smartphone e sfruttandole. Molto spesso, ciò significa che la polizia e le forze di sicurezza sbloccano i telefoni di sospetti criminali, una categoria che ora include i sostenitori della democrazia a Hong Kong.

L’azienda ha clienti governativi negli Stati Uniti, in Europa e in Asia. Nel 2019, si vantava di poter sbloccare qualsiasi iPhone e la maggior parte dei telefoni Android. La potente tecnologia di Cellebrite viene venduta alla polizia e alle forze di sicurezza di tutto il mondo, e ci sono grandi domande su quale controllo democratico e regolamentazione della condotta aziendale esista effettivamente. 

Di norma, Cellebrite dovrebbe ottenere una licenza di esportazione dal ministero dell’economia o della difesa israeliano. I funzionari del ministero dell’economia affermano di non aver concesso tale licenza e il ministero della Difesa è rimasto in silenzio sulle vendite di Cellebrite. “Il sistema di regolamentazione non funziona”, afferma Mack, il quale sostiene che i drammatici cambiamenti a Hong Kong ora richiedono al ministero della Difesa di regolamentare Cellebrite e interrompere tutte le vendite nell’ex colonia britannica.

Oltre a fare pressioni pubbliche sul governo israeliano, i firmatari si rivolgono anche ai dipendenti di Cellebrite. L’attività dell’azienda è globale e Hong Kong non è l’unico punto problematico. In Bielorussia, le diffuse proteste a favore della democrazia sono state accolte con violente repressioni da parte del dittatore Alexander Lukashenko. Mack sostiene che Israele deve impedire a Cellebrite di vendere la sua tecnologia anche al governo bielorusso.

L’azienda è stata sulle pagine di tutti i giornali mondiali per la prima volta a seguito delle notizie secondo cui la sua tecnologia è stata utilizzata per hackerare l’iPhone dei terroristi di San Bernardino dopo la strage avvenuta in California nel 2015. L’azienda ha negato il coinvolgimento e non ha risposto a una richiesta di commento.

Immagine: Victoria Peak a Hong Kong. Simon Zhu / Unsplash

(rp)

Related Posts
Total
0
Share