Una app offre suggerimenti senza compromettere la sicurezza dei vostri dati

Un piccolo studio ha rilevato che le raccomandazioni dell’app non sono buone quanto quelle di Google News. A cosa siete disposti a rinunciare pur di tenere al sicuro i vostri dati personali?

di Rachel Metz

La personalizzazione permette di dare forma alle vostre app, ai vostri servizi e ai vostri assistenti personali digitali, ma tende anche a generare una moltitudine di dati sulla vostra personalità. Un gruppo di ricercatori ha elaborato una potenziale alternativa: una app che utilizza le vostre informazioni per suggerirvi notizie e contenuti che potrebbero interessarvi, senza però trasmettere le vostre informazioni personali a qualche server remoto.

PrIA (Private Intelligent Assistant) è stato creato da ricercatori della Stony Brook University e di IBM. Per il momento, necessita sia di un computer portatile che di uno smartphone Android. Le due piattaforme raccolgono dati dalle attività su Twitter, Facebook e Chrome per creare un profilo utente che viene conservato localmente, piuttosto che nel cloud. L’app per il computer scarica le notizie che compaiono su Google News – senza connettervisi con un account – e, sulla base del profilo conservato all’interno dei vostri dispositivi, offre le sue raccomandazioni sugli articoli che potrebbero interessarvi. Dopodiché, provvede a trasmettere la vostra selezione all’app installata sullo smartphone.

“La cosa importante è che nessuno, all’infuori del vostro telefono cellulare e del vostro computer portatile, possiede queste informazioni”, spiega Aruna Balasubramanian, professore di scienza informatica presso la Stony Brook. Aruna è la principale autrice del paper dedicato al progetto, che verrà presentato a febbraio durante la conferenza sulla “Mobile Computing” di Sonoma, in California.

Per controllare la qualità del servizio di raccomandazione, i ricercatori hanno condotto un piccolo studio chiedendo a sei persone di installare l’app e confrontare la qualità dei consigli offerti da PrIA con quella dei consigli di Google News. In un test di 10 giorni, i ricercatori hanno rilevato che la loro app aveva una resa inferiore del 14 percento rispetto a Google News. “È la moneta di scambio”, riconosce Balasubramanian.

I ricercatori sono convinti di poter migliorare il servizio regolando gli algoritmi e considerando un insieme di dati più ampio – l’e-mail, ad esempio – pur mantenendoli tutti al sicuro all’interno del vostro dispositivo.

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