Un potente strumento per il trattamento del cancro al pancreas potrebbe già trovarsi nel nostro corpo

Scienziati stanno cercando di creare esosomi, minuscole bolle rilasciate dalle cellule capaci di rallentare la crescita di forme di cancro attualmente incurabili.

di Emily Mullin

Ricercatori della Codiak Biosciences stanno studiando come creare artificialmente esosomi, minuscole sacche che già si presentano naturalmente, per il trattamento del cancro al pancreas, una malattia in gran parte ancora senza cura. Ci si domanda, infatti, se sia possibile prendere il controllo di queste minuscole bolle, già naturalmente emesse dalle cellule, per trattare le forme di cancro più letali.

Ai tempi della loro scoperta, più di 30 anni fa, queste minuscole sacche, chiamate esosomi, vennero considerate alla stregua di prodotti di scarto delle cellule. Recenti ricerche hanno invece rivelato che aiutano le cellule a comunicare tra loro trasportando materiale come proteine ed RNA dall’una all’altra.

Presenti nel sangue e nella maggior parte dei liquidi corporei, gli esosomi vengono emessi e ricevuti praticamente da ogni tipo di cellula. Quando gli esosomi lasciano le cellule, viaggiano nel corpo alla ricerca di cellule che li ricevano del tipo prescritto dal carico che trasportano. I ricercatori pensano di poter fare uso di questo sistema di comunicazione a proprio favore.

Valerie LeBleu, assistant professor in biologia del cancro al University of Texas MD Anderson Cancer Center, sta studiando come creare esosomi geneticamente programmati al trasporto di molecole capaci di individuare cellule tumorali nel pancreas per poterne controllare la diffusione. La sua squadra ha estratto esosomi da cellule umane e li ha modificati perché contengano certi tipi di RNA atto a terminare le attività di determinati geni.

Gli esosomi sono stati programmati contro un gene chiamato KRAS, comunemente connesso alla formazione di cancro al pancreas. In forma mutata, il KRAS si comporta come un interruttore bloccato su acceso e provoca l’ininterrotta divisione e crescita delle cellule cancerogene. I ricercatori hanno caricato l’RNA negli esosomi, per poi iniettarli in topi affetti da cancro al pancreas. Gli esosomi artificiali sono stati raccolti da cellule pancreatiche portatrici della forma mutata di KRAS. Una volta raggiunto l’interno della cellula, gli esosomi si sono dimostrati capaci di spegnere il gene nei topi con il risultato di interrompere la crescita del tumore e prolungare la vita dei soggetti.

La squadra della LeBleu ha scelto di cominciare dal cancro al pancreas perché è si tratta di una delle forme più letali e sprovvista di cure efficaci. Gli esosomi possono però essere progettati per combattere svariati tipi di cancro.
“Potrebbe divenire una forma di medicina personalizzata,” descrivono. “Apre la speranza di poter realizzare qualcosa di mirato a ciascun caso di cancro, ciascun paziente, ciascun paesaggio genomico.”

L’approccio, descritto su Nature, non è ancora stato testato su pazienti umani. Furono avviati in Europa lo scorso decennio alcuni test clinici sull’utilizzo di esosomi nel trattamento del cancro, ma le terapie non diedero praticamente alcun risultato. Si trattava però di esosomi non geneticamente modificati.

La Codiak BioSciences, di Cambridge, nel Massachusetts, spera di essere la prima ad avviare, l’anno prossimo, test clinici su esosomi geneticamente modificati. La società ha acquisito la tecnologia da MD Anderson. Secondo Doug Williams, CEO della Codiak BioSciences, l’utilizzo di esosomi sarebbe un passo avanti rispetto all’idea di fare uso di nanoparticelle per la somministrazione di a diverse parti del corpo. “La nostra idea è dirottare un sistema di messaggistica già esistente in natura per inviare i messaggi da noi selezionati,” chiarisce Williams.

La squadra di MD Anderson team, infatti, ha messo a confronto le proprie particelle modificate, chiamate “iExosomes”, con nanoparticelle in materiale sintetico ed ha trovato gli esosomi più efficienti.
Secondo Wei Zhang, ricercatore in biologia del cancro al Wake Forest Baptist Medical Center, a favore degli esosomi caricati di RNA, si hanno la loro appartenenza al corpo umano e la loro natura a-tossica. Nel caso gli esosomi dovessero dimostrarsi efficaci nelle persone, provocherebbero meno effetti collaterali dei trattamenti anticancro tradizionali come chemioterapia e radioterapia. Zhang prevede che uno degli ostacoli principali sarà la realizzazione dei grandi quantitativi di esosomi necessari per i test clinici. La squadra della LeBleu, infatti, ha fatto uso di un miliardo di esosomi per dose nel caso dei topi.

Immagine: Catherine Stockinger, Pixabay

(LO)

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