Un italiano in America

Assegnato dalla secolare American Chemistry Society (ACS) un premio alla carriera al chimico Liberato Manna, che dirige il dipartimento di Nanochimica dell’IIT.

Nel 2011 compariva tra i primi 100 chimici al mondo per l’impatto ottenuto dalle sue pubblicazioni negli ultimi 10 anni, oggi è la Physical Chemistry Division dell’ American Chemistry Society (ACS), a premiare il Professore Liberato Manna, con il premio alla carriera “2013 Early-Career Award in Experimental Physical Chemistry”. Il riconoscimento giunge per i primi dieci anni di eccellente attività da ricercatore, che Liberato Manna, a soli 42 anni, dimostra con 184 pubblicazioni scientifiche e 11 brevetti ottenuti, e con

la direzione del Dipartimento di Nanochimica dell’Istituto Italiano di Tecnologia. La motivazione del riconoscimento resa nota dall’ACS è la seguente: “per l’utilizzo di strumenti e approcci di chimica fisica che creano e controllano le proprietà di nanocristalli inorganici”.

La Physical Chemistry Division dell’ACS ogni anno conferisce premi a coloro che operano nel campo della chimica fisica sperimentale e teorica e che hanno conseguito risultati scientifici di grande rilievo nel corso della loro carriera. Nel corso dell’evento di premiazione, il Prof. Manna terrà una lecture sui progressi ottenuti nell’ambito della sintesi e dell’assemblamento di nano cristalli inorganici dal titolo “Colloidal Inorganic Nanocrystals: from Synthesis, to Assembly, to the Study of their Transformations”. Il premio “2013 Early-Career Award in Experimental Physical Chemistry” va ad aggiungersi agli altri numerosi premi ricevuti in 10 anni di carriera dal chimico pugliese, tra cui il “Lawrence Berkeley Lab (LBL) Technology Transfer” award (2002); l'”INFM giovani ricercatori”(2007); il “R&D 100 award” (2009); il grant ritirato presso l’European Research Council (ERC) nel 2009 e il

premio del Journal of Materials Chemistry Lectureship nel 2011. Nel 2011, inoltre, il Prof. Manna è stato nominato tra i primi 100 chimici al mondo – posizionandosi al 24esimo posto per l’impatto ottenuto dalle sue pubblicazioni negli ultimi 10 anni, secondo Thomson Reuters (la graduatoria è consultabile a questo link: http://archive.sciencewatch.com/dr/sci/misc/Top100Chemists2000-10/).

Oggi il Prof. Liberato Manna è coinvolto nel progetto FET FLAGSHIP Graphene, focalizzato sullo studio di nuovi metodi chimici per la realizzazione di materiali inorganici bidimensionali: materiali con nuove e ottime proprietà ottiche, meccaniche e conduttive; scoperti di recente e promettenti per la realizzazione di un’ampia serie di dispositivi elettronici, optoelettronici e sensori, oltre che per applicazioni nel fotovoltaico e nelle batterie.

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