Mario Caironi del Centro IIT di Milano si aggiudica il piu’ prestigioso Grant competitivo della ricerca in Europa (ERC) rivolto a specifici progetti di ricerca individuali, ottenendo un finanziamenti per 1,5 milioni di euro. L’obiettivo? Sviluppare di un transistor a basso consumo energetico, realizzato senza metalli o silicio ma con materiali non dannosi per l’ambiente, e alimentato con fonti rinnovabili.
di Fonte IIT
Mario Caironi, ingegnere elettronico 36 anni, ricercatore del Centro per la Nano Scienza e Tecnologia dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Milano (IIT@PoliMi), è uno dei ricercatori italiani ad essersi aggiudicato, per l’anno 2014, il premio ERC Starting Grants del Consiglio Europeo delle Ricerche – tra i più prestigiosi riconoscimenti individuali europei per la valorizzazione dell’eccellenza della ricerca, inserito all’interno del programma “Horizon 2020”.
Il progetto di Caironi ha superato la selezione fra circa 3.000 progetti presentati e si somma al portfolio dei grant ERC dell’IIT: 7 in soli 6 anni di attività.
L’Istituto Italiano di Tecnologia si è già aggiudicato negli ultimi 6 anni 7 ERC in diverse aree tematiche, dalle nanotecnologie alla robotica, dalle neuroscienze alla diagnostica per un totale di oltre 13 milioni di euro di finanziamenti.
Il progetto di Caironi riguarda una nuova elettronica, di plastica, stampabile e ottenuta con linee produttive veloci ed economiche. Il titolo del progetto è HEROIC – : High-frequency printed and direct-written Organic-hybrid Integrated Circuits.
L’obiettivo di Caironi è di sviluppare un nuovo concetto di transistor: non più basato sul silicio, stampabile su qualsiasi superficie per una nuova generazione di elettronica, a basso consumo energetico, alimentata da fonti rinnovabili e con l’utilizzo di materiali non dannosi per l’ambiente.
Il finanziamento è pari a 1,5 milioni di euro per 5 anni. Oltre a Caironi, al progetto lavorerà il suo team composto da 8 ricercatori di età compresa tra i 25 e i 29 anni.
Le applicazioni tecnologiche sono molteplici: dispositivi elettronici stampabili, leggeri, flessibili e trasparenti, con metodi di produzione che, riducendo l’impatto ambientale e i costi, potrebbero riportare la manifattura all’interno delle città, poiché’ non necessitano di grandi impianti e di infrastrutture pesanti, tipiche della manifattura tradizionale.
Questa “elettronica 2.0” chiamata anche “organica” per l’utilizzo di materiali superconduttori organici, trova naturale applicazione nel campo della domotica e nell’Internet of things (l’Internet delle cose). Circuiti elettronici stampati che possono trasformare oggetti quotidiani e sensori in strumenti altamente tecnologici in grado di compiere operazioni complesse e comunicare tra loro, senza bisogno di alimentazione in quanto, grazie all’elettronica stampabile, si possono realizzare ed integrare celle fotovoltaiche flessibili e trasparenti in grado di produrre elettricità anche da deboli sorgenti luminose e/o artificiali. Inoltre, si tratta di materiali corrugabili e arrotolabili, con una bassissima percentuale di perdita di prestazioni per 10.000 cicli di piegatura.
Utilizzi di questa nuova elettronica organica wireless e quasi impercettibile sono molteplici: smart tag per il packaging degli alimenti o per la tracciabilità dei prodotti, capi d’abbigliamento con elettronica integrata per un monitoraggio dei propri parametri vitali non invasivo, , display a colori flessibili per tablet o smartphone arrotolabili, fonti di energia pulita integrate negli strumenti elettronici di uso quotidiano e negli elementi d’arredo di ogni abitazione.
HEROIC è il finanziamento ERC più recente ottenuto da IIT e si somma agli altri vinti nel corso dei sei anni di attività scientifica a regime: dal 2009 al 2014 sono 7 i progetti finanziati dal Consiglio Europeo delle Ricerche a favore dei ricercatori di IIT e riguardano nanotecnologia, robotica, diagnostica, chimica, neuroscienze, tecnologie biomediche ed elettronica.
Oltre ai progetti ERC, IIT è coinvolto in importanti iniziative di ricerca europea, quali la FET-Flagship Grafene, di cui è capofila per lo sviluppo di soluzioni innovative per l’energia, il progetto WalkMan per la creazione di un robot umanoide in grado di intervenire con l’uomo in contesti di emergenza, il progetto Plantoid, che vuole trasferire la conoscenza sull’intelligenza delle piante in artefatti robotici, come radici robotiche capaci di penetrare nel terreno e analizzarlo, e numerosi altri progetti dedicati allo studio del sistema nervoso umano e della comunicazione tra cervello e macchina.