Stili di vita batterici e resistenza agli antibiotici

Lo stile di vita dei batteri influenza il corso della loro evoluzione e della loro capacità di sviluppare una resistenza ai farmaci.

di Lisa Ovi

In uno studio condotto da ricercatori della University of Pittsburgh sulla capacità dei batteri di sviluppare una resistenza ai farmaci, gli scienziati hanno potuto osservare come stili di vita differenti inducano nei batteri una varietà di adattamenti diversi. La ricerca è stata pubblicata da eLife e condotta sotto la direzione di Vaughn Cooper, direttore del Center for Evolutionary Biology and Medicine del Pitt e Alfonso Santos-Lopez, ricercatore post-dottorato nel laboratorio di Cooper.

I ricercatori hanno ripetutamente esposto batteri all’antibiotico ciprofloxacina per forzarne una rapida evoluzione. Come previsto, i batteri hanno sviluppato una resistenza al farmaco, ma gli specifici adattamenti sviluppati sembrano essere dipesi dal loro stile di vita.

Lo studio ha simulato in laboratorio ciò che sta accadendo in natura e negli ambienti clinici. Condotto su biofilm i ricercatori hanno osservato la crescita di quest’ultimo modellare l’evoluzione della resistenza ai farmaci. Secondo i ricercatori, questa scoperta può essere indirizzata ad individuare vulnerabilità utili nel trattamento delle infezioni provocate da super batteri.

La resistenza agli antibiotici è uno dei più attuali problemi della medicina. Come denunciato dall’OMS, il problema rappresenta “oggi, uno dei pericoli principali per la salute mondiale, il sicuro approvvigionamento di cibo e lo sviluppo” e la sua soluzione richiederà una “azione coordinata”. La ricerca di nuovi trattamenti spazia dallo sviluppo di batteriofagi all’etnofarmacologia.

Il nuovo studio valuta la possibilità di trarre vantaggio da ciò che viene chiamata “sensibilità collaterale”. Quando i batteri sviluppano una resistenza a un farmaco, infatti, possono divenire vulnerabili a una diversa classe di antibiotici. Secondo i ricercatori, conoscere le spinte evolutive nei batteri potrebbe risolvere il dubbio sulla prescrizione di antibiotici.

Nell’esperimento condotto, una volta evolutosi al punto di divenire resistente alla ciprofloxacina, il biofilm sotto studio è risultato indifeso contro le cefalosporine. Le cose sono andate diversamente nel caso di batteri liberi dal biofilm. Questi, non solo sono divenuti 128 volte più resistenti alla ciprofloxacina rispetto ai batteri coltivati su biofilm, ma sono anche rimasti immuni alle cefalosporine. Secondo gli studiosi, i biofilm rappresentano la formula di crescita più comune per i batteri che vivono nel corpo. La maggior parte delle infezioni sono causate da biofilm che ricoprono le superfici dei tessuti.

(lo)

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