Batteriofagi geneticamente modificati salvano la vita ad una giovane ragazza

I ricercatori rimangono cauti sulle possibilità di utilizzo futuro per questo genere di terapia.

di Charlotte Jee

In seguito ad un trapianto di polmoni reso necessario dalla fibrosi cistica, Isabelle Holdaway si trovò a non avere più del ‘1% di possibilità di sopravvivere ad un infezione da batteri resistenti agli antibiotici. Isabelle fu mandata a casa in condizioni fisiche terribili: sottopeso, con insufficineza epatica e la pelle coperta da lesioni dovute all’infezione.

Il suo consulente al Great Ormond Street Hospital di Londra collabora con una squadra di ricercatori della University of Pittsburgh allo sviluppo di una terapia fagica non ancora testata. Questa terapia prevede l’utilizzo di tre fagi, virus che attaccano e ucicdono esclusivamente i batteri. Due di questi tre fagi, selezionati da una raccolta di più di 10.000 fagi conservata alla University of Pittsburgh, sono stati geneticamente progettati per migliorarne le prestazioni d’attacco contro i batteri. La terapia è stata iniettata nel sangue della paziente due volte al giorno nonché applicata alle lesioni della pelle provocate dai batteri, spiega Nature Medicine.

Isabelle non è perfettamente guarita, ma la sua infezione è ora sotto controllo. Quasi tutte le lesioni alla pelle si sono rimarginate e la giovane sta ancora ricevendo due iniezioni al giorno. I suoi medici intendono aggiungere un quarto virus batteriofago alla terapia nella speranza di poter eliminare completamente l’infezione.

La resistenza agli antibiotici è un’emergenza sanitaria che si sta facendo sempre più grave e la terapia con virus batteriofagi non è che uno tra i più promettenti trattamenti in via di sviluppo. Si tratta però di una forma di terapia estremamente personalizzata e gli scienziati invitano a non farsi prendere dall’entusiasmo di fronte ad un singolo caso studio di successo.

Immagine: Westend61, AP, MIT Technology Review

(lo)

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