
Simone Ungaro, Co-General Manager Strategy & Innovation di Leonardo, racconta come il gruppo stia spingendo i confini tecnologici con intelligenza artificiale, supercalcolo e tecnologie quantistiche, coniugando sicurezza globale e sostenibilità. Lo abbiamo sentito sugli sviluppi e i progetti in cantiere.
Leonardo è leader nell’innovazione tecnologica in settori chiave come difesa, aerospazio e sicurezza. Quali sono le principali aree tecnologiche e di innovazione, in questi settori, su cui si stanno concentrando gli sforzi in questo momento? Come queste tecnologie stanno trasformando l’industria?
La capacità di innovare, oggi, non può essere considerata un’opzione, ma una necessità per garantire la sicurezza globale, ampliando il concetto stesso di difesa tradizionale. Una capacità che richiede soluzioni integrate e tecnologie interoperabili.

Simone Ungaro, Co-General Manager di Leonardo
In questo contesto altamente tecnologico, oltre all’innovazione continua sui domini tradizionali, Leonardo sta investendo anche in Big Data, High Performance Computing e cloud, Intelligenza Artificiale (AI), tecnologie quantistiche, Digital Twin, implementando allo stesso tempo sistemi di comando e controllo unificati e multi-dominio. Tecnologie che aumentano l’efficacia strategica trasformando operazioni convenzionali in asset digitali dinamici: uno dei presupposti fondamentali nel nostro settore, come accennavo, è infatti il superamento del concetto di difesa tradizionale.
La spinta tecnologica nel settore della difesa è infatti in continua e rapida evoluzione e impone un cambio di passo per anticipare, adattarsi e reagire alle minacce in tempo reale.
L’intelligenza artificiale è una delle tecnologie più promettenti per il futuro della difesa e della sicurezza. In che modo Leonardo sta utilizzando questa tecnologia per migliorare i propri sistemi e servizi, e quali sono le sfide principali nell’integrarla in un settore così regolamentato?
Si tratta di una tecnologia al centro della trasformazione digitale di Leonardo. Oggi integriamo l’AI in aerei, elicotteri, droni, in radar intelligenti e sistemi di sorveglianza. Abbiamo recentemente presentato il Centro di Eccellenza dedicato all’Advanced Cognitive Solution, una sorta di AI Factory che riunisce i laboratori digitali dell’azienda sui temi di AI, Deep Digital Technologies e Quantum Computing. L’integrazione dell’AI in un settore altamente regolamentato come il nostro presenta sfide notevoli per garantire la sicurezza operativa e di certificazione. Sfide che affrontiamo come opportunità di crescita tecnologica e di leadership di settore, oltre che per garantire un ruolo chiave nella sovranità tecnologica italiana ed europea.
Guardando al futuro, quali sono, secondo lei, le sfide principali che la tecnologia dovrà affrontare per garantire la sicurezza globale? Come si sta preparando Leonardo a fronteggiare queste sfide attraverso l’innovazione?
Ho già accennato al concetto più ampio di difesa e sicurezza per far fronte agli attuali scenari, caratterizzati da minacce ibride e asimmetriche. Oggi, in particolare, la crescente dipendenza dalle tecnologie digitali, oltre alla velocità con cui queste evolvono, espone i sistemi e le infrastrutture critiche ad attacchi informatici sempre più sofisticati. Nei prossimi anni, le principali minacce riguarderanno proprio la cosiddetta cyberwarfare, conflitti che si combattono nello spazio digitale, ma possono compromettere significativamente la sicurezza nazionale. È un tema chiave, a cui Leonardo sta rispondendo con investimenti significativi in tecnologie e competenze avanzate.
Recentemente avete annunciato un importante upgrade del supercomputer Davinci-1. Quali sono le principali migliorie apportate e come queste ottimizzeranno la capacità di calcolo per Leonardo?
Davinci-1 rappresenta un asset strategico per Leonardo. È il motore che trasforma i dati in conoscenza e la potenza in innovazione.
Ad oggi, la nostra infrastruttura di supercalcolo, cloud e AI è utilizzata soprattutto per fini interni e conta oltre 2000 utenti registrati che ne sfruttano la capacità per eseguire simulazioni sempre più vicine alla realtà e “dialogare” con l’intelligenza artificiale generativa di ultima generazione, senza uscire dai confini cyber delle reti Leonardo, garantendo la necessaria indipendenza e sicurezza.

Il super-computer Davinci-1. Leonardo
Davinci-1, tra i supercomputer più rilevanti nell’industria, arriverà a contare su una potenza di oltre 20PFLops, pari 20 milioni di miliardi di operazioni al secondo, una memoria di oltre 30PByte e una nuova private supercomputing cloud, ossia un ambiente privato, con risorse isolate.
Alcuni esempi concreti della sua applicazione riguardano la simulazione, in tempo reale, di condizioni estreme per elicotteri e droni, migliorandone sicurezza e performance, ma anche l’incremento della manutenzione predittiva degli elicotteri attraverso l’analisi di milioni di ore di volo per predire con largo anticipo eventuali guasti, o, ancora, lavorare sulla progettazione avanzata attraverso l’impiego di digital twin di aerostrutture e velivoli, accelerandone test e sviluppo. Il Gruppo sta compiendo un salto tecnologico significativo che amplia le frontiere delle nostre capacità di innovazione.
Il laboratorio dedicato al calcolo quantistico, un settore embrionale, è un altro passo significativo verso il futuro. In che modo le tecnologie quantistiche potrebbero trasformare i vostri processi di ricerca e sviluppo, e quali sono le applicazioni concrete a cui state lavorando?
Le attività svolte in questo ambito rappresentano un impegno imprescindibile verso la frontiera tecnologica più avanzata che in Leonardo stiamo sviluppando attraverso algoritmi e applicazioni in grado di beneficiare del paradigma del calcolo quantistico. Si tratta, in generale, di un settore in forte espansione che, come industria, siamo tenuti a presidiare.
Operiamo anche in altri campi relativi alle tecnologie quantistiche: nella crittografia e nelle future reti quantistiche, nello sviluppo di soluzioni di quantum imaging basate sul principio dell’entanglement e nel quantum sensing, ambiti grazie ai quali stiamo sviluppando orologi atomici miniaturizzati di nuova generazione, basati su atomi freddi, per aumentarne accuratezza e stabilità nelle applicazioni per la sicurezza e per la navigazione.
Leonardo è noto per le sue collaborazioni con altri attori del settore tecnologico, aziende e istituzioni accademiche. In merito poi all’open innovation, come gestite queste partnership per accelerare lo sviluppo tecnologico?
In riferimento alle collaborazioni industriali, abbiamo dato vita ad una serie di intese di grande rilievo. Con l’azienda turca Baykar Technologies svilupperemo, attraverso la Joint Venture LBA Systems, sistemi e tecnologie UAS (Unmanned Aerial Systems). Con la tedesca Rheinmetall abbiamo costituito la JV Leonardo Rheinmetall Military Vehicles (LRMV), un attore chiave a livello europeo nella difesa terrestre. Insieme alla britannica BAE Systems e alla giapponese Japan Aircraft Industrial Enhancement Co. (JAIEC), siamo partner nel programma GCAP (Global Combat Air Programme) per la piattaforma aeronautica di sesta generazione, un cosiddetto sistema dei sistemi, ovvero non più un semplice velivolo, ma una piattaforma in grado di dialogare con i cinque domini di cielo, terra, mare, spazio e cyber.

Drone LBA Systems, la Joint Venture creata da Leonardo e Baykar. Leonardo
Riguardo poi all’Open Innovation, oggi contiamo su un solido network di oltre 90 centri di ricerca, università e partner, sia tecnologici sia industriali.
Ci dedichiamo inoltre ad attività di scouting tecnologico per il tramite della piattaforma interna “Solvers Wanted” che risponde al nostro concetto di trasformazione ed evoluzione dell’open innovation: uno strumento a supporto dello sviluppo tecnologico del Gruppo, con un approccio Demand Driven per esplorare e identificare soluzioni a specifiche esigenze, in grado di accelerare lo sviluppo di piani tecnologico/strategici
In un contesto globale sempre più attento alla sostenibilità, come integra Leonardo le tecnologie emergenti per ridurre l’impatto ambientale nelle proprie operazioni e nei propri prodotti? Potete farci qualche esempio di iniziativa green in corso?
La sostenibilità è uno dei pilastri del Piano Industriale di Leonardo e si basa su un approccio concreto e data driven. Coniugarla con l’innovazione digitale, massimizzando la competitività e allineandola agli obiettivi ESG, costituisce una delle principali sfide del Gruppo. Ad oggi, sfruttiamo le potenzialità delle tecnologie emergenti per ridurre l’impatto ambientale in vari ambiti. Sviluppiamo tecnologie per velivoli ibridi, capaci di ridurre le emissioni, impieghiamo biocarburanti per aeromobili, i cosiddetti SAF (Sustainable Aviation Fuel), gestiamo servizi dedicati all’osservazione della Terra che, sfruttando tecnologie avanzate di Intelligenza Artificiale (AI) e di analisi di Big Data sono in grado di combinare e valorizzare informazioni provenienti da fonti eterogenee per il monitoraggio di molti parametri di rilevanza ambientale.

Un satellite della costellazione Galileo. Leonardo
Crediamo che l’efficienza generata dalla tecnologia e dall’innovazione costituisca sicuramente un plus nell’importante e necessaria ricerca di soluzioni green.