Skip to main content

PLOS Biology pubblica nuove scoperte su come i neuroni comunicano tra loro, con possibili rivelazioni sullo sviluppo delle malattie neurodegenerative.

di MIT Technology Review Italia

Ricercatori della University of Leicester, guidati dal Dr Joern Steinert dell’unità di tossicologia, ha identificato un nuovo, fondamentale ruolo del monossido di azoto nel processo di regolazione delle funzioni neuronali, non solo periferiche, ma anche a livello del cervello stesso.

Il monossido di azoto è coinvolto in molti processi fisiologici e patologici, in qualità di molecola segnale nel sistema cardiovascolare che favorisce la dilatazione dei vasi sanguigni, l’aumento del flusso ematico e l’abbassamento della pressione.

Secondo la nuova ricerca, il monossido di azoto avrebbe un effetto sulle funzioni neuronali in quanto capace di influenzare la posizione di una proteina, la complessina, contenuta nelle sinapsi neuronali ed implicata nella regolazione della quantità di neurotrasmettitori che vengono rilasciati quando i neuroni comunicano tra loro.
Gli studi sono stati condotti sui cambiamenti delle funzioni neuronali nei moscerini Drosophila melanogaster. Grazie a modifiche genetiche, i ricercatori hanno favorito l’espressione di determinate proteine in alcuni neuroni per studiarne posizione e funzionalità.

Si può immaginare come questa piccola interazione debba avere un grosso impatto sul cervello su di un piano complessivo, nel suo costante venire regolato e modificato in reazione alle necessità ed agli input a cui viene sottoposto. La scoperta va ad arricchire il quadro delle conoscenze relative al funzionamento del cervello che possono avvicinarci sempre più ad una comprensione delle patologie neurologiche. Il fallimento della corretta trasmissione dei segnali tra i neuroni può condurre ad un malfunzionamento dell’intera funzionalità del cervello e provocare la morte neuronale.

La ricerca è stata pubblicata da PLOS Biology

(lo)