Momentum

Imprenditoria e innovazione durante la recessione.

di Steve Jurvetson 

Sono giorni difficili per gli imprenditori alla ricerca di denaro fresco e anche per le società di venture capital costrette a operare scelte selettive sugli attuali portafogli. Comunque, potrebbe essere il momento giusto per trasformare una buona idea in un’attività vincente. Questo era l’obiettivo dei capitalisti di rischio e degli imprenditori riuniti a Silicon Valley all’inizio del 2009 per discutere del perché le recessioni siano il periodo migliore per avviare aziende e modificare l’ordine tradizionale.

Steve Jurvetson, amministratore delegato della società di venture capital Draper Fisher Jurvetson, e Dave Goldberg, ex dirigente di Yahoo Music e manager imprenditore (EIR, entrepreneur in residence) a Benchmark Capital, hanno sostenuto che, anche se una serie di fallimenti di colossi industriali e di politiche governative in continuo cambiamento generano confusione, il caos crea opportunità e permette di selezionare le attività. A Jurvetson e Goldberg si sono uniti tre imprenditori che hanno descritto i passi da loro intrapresi e le strategie adottate per fronteggiare la crisi con le loro aziende appena avviate.

Si tratta rispettivamente di Krishna Subramaniam, uno dei fondatori di Mobclix, che aiuta gli sviluppatori di iPhone a monitorare le loro applicazioni e trarne profitto; Leah Culver, che ha fondato Pownce, il sito di microblogging ormai scomparso (la Culver sta ora sviluppando tecnologie sociali al sito di blogging, Six Apart); Sol Lipman, uno dei creatori di 12seconds, che spera rappresenterà per i video brevi ciò che Twitter ha significato per i testi.

Jason Pontin, editore e direttore di “Technology Review”, edizione americana, è stato il moderatore della riunione di febbraio 2009 a Mountain View, in California, patrocinata dal Churchill Club, un’organizzazione senza scopo di lucro di Silicon Valley che ospita forum tecnologici e aziendali. Di seguito presentiamo alcuni estratti dell’incontro.

Jason Pontin: Perché avviare un’azienda ora? A molti non sembra il momento più adatto. Tuttavia, come Steve avrà modo di dire, la storia offre una lunga serie di esempi che indicano come la creazione di un’azienda sia ora una buona scelta.

Steve Jurvetson: è il momento ideale. Indubbiamente, dal punto di vista dell’investitore non c’è momento migliore per investire in una startup. Gli imprenditori che lo fanno sono animati da una convinta passione. Le aziende avviate con risorse limitate spesso si dimostrano le più intraprendenti, non è forse vero?

Questa caratteristica permea il DNA dell’azienda fin dall’inizio. Alcune di loro, come Hewlett-Packard, si mantengono sobrie anche oggigiorno, in gran parte in virtù delle loro origini. … C’è la possibilità che la startup prosperi nella disgregazione.

I passi falsi delle grandi aziende creano opportunità per le nuove arrivate. è come se un incendio avesse distrutto gli alberi secolari della foresta e ricrescessero praterie e specie mai viste prima. Si prenda il caso di Tesla (la startup della macchina elettrica): quale occasione migliore per competere con General Motors e Chrysler?

Sol, perché ha deciso di far partire ora la sua nuova azienda?

Sol Lipman: Cercavamo i finanziamenti già da settembre, nel pieno della crisi, che d’altronde non si è ancora oggi risolta. A ottobre ho detto: “Smettiamola di andare alla ricerca di finanziamenti”, perché stavo passando l’80 per cento del mio tempo a cercare soldi, invece di dedicarmi al mio vero lavoro e creare un prodotto vincente. Appena ci siamo concentrati sul lavoro, abbiamo iniziato ad avere successo. Credo sia la risposta giusta per avere la meglio sulla recessione. … è ovvio, devi lavorare mille volte di più del solito e metterci l’anima, ma alla fine i risultati arrivano.

Così quando andiamo a chiedere finanziamenti, penso che (a) la nostra azienda sta acquistando nuovo valore e (b) ci stiamo rendendo conto del nostro modello di reddito. Scaliamo posizioni e stiamo diventando un punto di riferimento. E siamo figli, come ha detto Steve, di una cultura della frugalità.

Krishna, perché creare un’azienda in un periodo così difficile?

Krishna Subramanian: Siamo circondati da talenti. Tutte persone di grandi capacità che vogliono lasciare alcune aziende importanti e che aspettano solo l’occasione per essere messe alla prova. Perché non farlo ora?

Dave Goldberg: Fino quasi a un anno, un anno e mezzo fa, il capitale era economico. Aveva senso prendere quei soldi. Ma il basso costo del capitale rendeva inavvicinabile ogni altra cosa. Quindi il talento, i beni immobiliari, la pubblicità e tutto quanto era necessario a mettere in piedi un’azienda avevano costi proibitivi. Chiunque poteva accedere al capitale economico. Ora è cambiata ogni cosa. Ciò che è stato detto prima ci ricorda che tutto il resto costa di meno. Probabilmente si può anche negoziare per ottenere un affitto gratuito, se realmente se ne ha bisogno.

Non pensate di raccogliere dei finanziamenti?

Dave Goldberg: Non chiederò capitali di rischio per la mia attività (lo sviluppo di un sistema di licenze musicali on line), perché non ho necessità di grandi capitali per portarla avanti.

Tornando a un anno e mezzo fa, probabilmente avrei accettato dei finanziamenti, se fossero stati a basso costo. Quando si devono prendere queste decisioni penso sia sempre meglio essere flessibili. Ma sono più felice che sia andata così, perché riesco a non spendere molto e non devo chiedere nulla.

Quindi nessuno dei presenti – incluso Leah, che è andata a lavorare per una grande azienda – sta chiedendo finanziamenti. Nessuno vuole il suo denaro, Steve.

Sol Lipman: Non è assolutamente vero!

In effetti Sol è interessato ai suoi soldi.

Leah Culver: Indubbiamente è un periodo difficile per le società di venture capital, ma sul versante degli utenti di Internet è un ottimo momento, in particolare per gli sviluppatori. Il software open source è arrivato al punto da poter mettere in piedi sistemi su grande scala. Il cloud computing (tecnologie per l’utilizzo di risorse distribuite) è economico e le aziende, da Amazon a Microsoft, forniscono ormai servizi di questo tipo. Non potrebbe andare meglio. Per chi consuma su Internet le cose vanno a gonfie vele. Tutto costa poco. Come reagiscono le società di venture capital dinanzi a questa situazione?

Sol Lipman: stiamo lavorando parecchio, anche se per importi non alti, con le aziende Internet e siamo molto soddisfatti di questo andamento.

Uno degli aspetti più sconcertanti del mercato attuale è che i movimenti di liquidità, le strategie d’uscita a cui guardano le società di venture capital – le IPO (offerta pubblica iniziale di sottoscrizione e/o vendita) e le acquisizioni – sono molto incerti. Come fanno queste società a gestire i loro investimenti se non sanno da dove arriverà il loro denaro?

Steve Jurvetson: Ci sono due livelli di difficoltà. è il momento peggiore per vendere una startup, e difficilmente sarebbe un’operazione realizzabile. Non si può andare alla ricerca di liquidità a proprio vantaggio. Inoltre, all’interno della società di venture capital potrebbe presentarsi un altro problema. … Si è esaurito tutto il capitale disponibile e ancora si è in attesa delle IPO. Alcune aziende sono costrette a fare scelte selettive.

Dave Goldberg: è il problema fondamentale nel commercio di capitali e coinvolge la strategia d’investimento. Non si tratta solo di un Benchmark. Molte aziende in qualsiasi altro periodo sarebbero già state pubbliche, vale a dire grandi aziende, redditizie, in crescita costante. Ma non esiste un mercato pubblico per queste aziende. E così ci si trova di fronte a decisioni di fusioni e acquisizioni aleatorie. … Questa potrebbe essere la volta che lasciamo sul campo buona parte delle aziende più deboli.

(Rivolgendosi agli imprenditori) Avete elaborato delle strategie d’uscita?

Sol Lipman: Ci pensiamo in continuazione. è fondamentale avere un obiettivo in mente, rifletterci sopra e lavorarci giorno dopo giorno. Comunque, la creazione di valore è un processo su base quotidiana. Nel nostro lavoro non possiamo concederci nessuna pausa.

Avete sostenuto senza esitazioni che è più semplice trovare personale durante una recessione, perché c’è maggiore disponibilità di persone; ma dovrebbero anche aumentare le difficoltà perché le stock options non sono più così appetibili in assenza di IPO. Leah, come ha fatto l’amministratore delegato Chris Alden a convincerla ad andare a Six Apart?

Leah Culver: Sta cercando di mettermi nei guai? Six Apart realizza buoni guadagni fornendo i migliori servizi personalizzati e innovativi di blogging per professionisti e piccole aziende. Per la fine di quest’anno l’azienda spera di fare profitti. Non posso dire di più su questo argomento.

Krishna Subramanian: Per nostra fortuna, l’iPhone è andato molto bene e molte persone si stanno avvicinando alle applicazioni mobili. Siamo stati altrettanto fortunati a trovare personale di ottimo livello proveniente da alcune grandi aziende.

Dave Goldberg: Per essere un imprenditore, il passo più importante da fare è chiedersi: sono in grado di far condividere alle persone un sogno e una passione?

Se la risposta è sì, buona parte della strada è già fatta. Saranno necessarie anche altre qualità, ma senza questo primo passo difficilmente si potrà diventare un buon imprenditore, indipendentemente dal periodo recessivo o di sviluppo.

Quando girano troppi soldi, è possibile finanziare anche l’idea più stravagante. Il fatto di avere a disposizione budget limitati può rappresentare una disciplina salutare?

Steve Jurvetson: Abbiamo cercato di capire a cosa fosse legato il successo o il fallimento di un portafoglio. La correlazione principale (con il fallimento) che si manteneva costante era la dimensione del primo giro di finanziamenti. Più grande era stato, maggiori le probabilità dell’azienda di fallire.

Sol Lipman: Credo che l’economia abbia fatto un grande favore a ogni imprenditore, costringendolo a concentrarsi sull’attività che vuole realmente portare avanti. Il nodo è fare qualcosa. Non è la strategia d’uscita, non sono i soldi, ma fare ciò che si vuole fare.

Imprenditori: gli artisti disinteressati del mondo commerciale! Nessuno degli imprenditori qui presenti ha ricevuto soldi dagli “angeli” finanziatori. Avevate preso in considerazione questa ipotesi?

Krishna Subramanian: Siamo molto interessati alla rete degli angeli finanziatori, specialmente in questo mercato in cui possiamo accedere solo a quote ristrette di angel funding e i profitti in uscita sono molto più limitati rispetto a cinque anni fa. Molti professionisti di questa rete ci hanno avvicinati e collaborano con noi.

Leah Culver: Quelli che in tempi migliori hanno avuto i maggiori mezzi finanziari tendono a tenersi stretto il loro denaro.

Se è vero che le recessioni sono spesso periodi in cui le grandi idee sono trasformate in imprese durature, quali sono queste idee?

Sol Lipman: Twitter!

Steve Jurvetson: Non credo che ci sia un solo cavallo vincente. Scommetterei sull’intero settore.

Dave Goldberg: Stiamo attraversando una fase di passaggio al digitale nel settore dei media commerciali. Ovviamente, la prima cosa che le persone vedono scomparire è il supporto cartaceo del quotidiano. … Siamo ancora all’inizio e il video rappresenta probabilmente la componente maggiore.

Leah Culver: Non c’è dubbio, i telefonini: sempre più piccoli, sempre più veloci. Non perdiamo altro tempo. Voglio vedere i video sul cellulare. Voglio vedere i miei amici sul cellulare. Non mi serve nessun altro apparecchio, solo questo.

Nei paesi più poveri e in via di sviluppo c’è una lunga serie di problemi che richiedono soluzioni avanzate. Mercati da sfruttare, profitti da realizzare, ma anche luoghi in cui la tecnologia può migliorare realmente la qualità della vita. Qualcuno di voi sta pensando di creare tecnologie per l’India, la Cina o l’Africa?

Steve Jurvetson: Il nostro pianeta ha ancora tanti problemi da risolvere. Si pensi alla purificazione dell’acqua, probabilmente l’esempio più eclatante della combinazione tra un mercato sconfinato e l’assenza di una tecnologia innovativa. Stiamo parlando di miliardi di dollari e si tratta solo della purificazione dell’acqua.

Il pacchetto di stimoli economici del governo americano (si veda Can Technology Save the Economy? ) inonderà di denaro Silicon Valley e posti con caratteristiche simili. Si sa già come sfruttare questa opportunità?

Steve Jurvetson: Obama ha intenzione di finanziare in modo sostenuto le startup. Diverse centinaia di milioni di dollari. Non sono sicuro che sia del tutto positivo.

Pubblico: Ma utilizzerete i finanziamenti del piano governativo per aumentare il capitale a disposizione?

Steve Jurvetson: Sì, in alcune aziende, soprattutto quelle coinvolte nel solare termico e nell’installazione del solare che si affidavano agli incentivi fiscali garantiti dai governi statali o federali per finanziare i progetti d’energie rinnovabili.

Il nuovo piano approvato ora è meglio di quanto si potesse sperare. Non abbiamo fatto pressioni per ottenerlo, né lo abbiamo richiesto, ma dal nostro punto di vista porterà a un balzo in avanti delle installazioni solari di ogni tipo. Non investiamo nelle aziende con la speranza dei contributi o di un intervento governativo che crei un regime regolatore che elimini la concorrenza.

Ma se ciò accade, è una manna e non staremo con le mani in mano. L’unico problema è che non si può prevedere cosa accadrà dopo. La Legge di Moore è indifferente alla recessione o alla depressione. … Pertanto l’innovazione non si farà chiudere in una gabbia e troverà un modo per rivoluzionare i settori industriali.

La formazione di startup e di nuove aziende è la risorsa economica del futuro, come è già stato nel passato.

Fuoritesto

“è un periodo difficile per le società di venture capital, ma sul versante degli utenti di Internet è un ottimo momento, in particolare per gli sviluppatori. Tutto è talmente economico. Come reagisce chi investe in capitale di rischio di fronte a questa situazione?”

Leah Culver

“Per essere un imprenditore, la cosa migliore è chiedersi: sono in grado di far condividere alle persone un sogno o una passione? Si possono avere altre capacità, ma se non si possiede questa caratteristica diventa proibitivo fare l’imprenditore, al di là della congiuntura favorevole o sfavorevole”.

Dave Goldberg

“Credo che l’economia abbia fatto a ogni imprenditore un grande favore, costringendolo a fare delle scelte e a interrogarsi sugli obiettivi da raggiungere. Il problema è riuscire a fare qualcosa. Non sono le strategie d’uscita, non sono i soldi, ma ciò che conta è fare qualcosa consono alle proprie caratteristiche”.

Sol Lipman

“La Legge di Moore non è interessata alla recessione o alla depressione. Pertanto tutta l’innovazione non potrà essere tenuta in una gabbia, ma troverà un modo per rivoluzionare i settori industriali. La formazione di nuove aziende è la risorsa economica del futuro”.

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