L’Unione Europea potrebbe ordinare alle società tech di consegnare in tempi celeri i dati di sospetti terroristi

Una bozza di legge della Commissione Europea fornirebbe ai giudici l’autorità per richiedere dati alle società tecnologiche in tempi molto ristretti.

di Jamie Condliffe

L’Unione Europea potrebbe ordinare alle società tech di consegnare i dati di sospetti terroristi entro sei ore
Una bozza di legge della Commissione Europea fornirebbe ai giudici l’autorità per richiedere dati alle società tecnologiche in tempi molto ristretti.
Di Jamie Condliffe

La notizia: Il Guardian descrive nuove norme che permetterebbero alla corte della Comunità europea di esigere i dati di sospetti terroristi, quali e-mail e messaggi di testo, a prescindere dalla località ove questi dati sono conservati. Le società colpite andrebbero inoltre incontro al divieto di cancellare alcune categorie specifiche di dati.

Modalità e casi: Il termine predefinito per la consegna dei dati richiesti sarebbe di 10 giorni, ma in alcuni casi potrebbe arrivare ad appena 6 ore dalla stesura del mandato. Le attuali deadline possono superare i 120 giorni di tempo. Le società interessate potrebbero contestare la richiesta di dati qualora ritenessero che questa possa, per certi versi, infrangere la legge.

Il significato: “I criminali ricorrono a tecnologie rapide ed avanzate per operare”, commenta la commissaria di giustizia della UE Vera Jourova. “Dobbiamo dotare le forze dell’ordine dei metodi e degli strumenti adatti per combattere il crimine del 21° secolo, al pari degli strumenti del 21° secolo adoperati dai criminali per commettere crimini”.

Il caso contrario: “Costringendo le società a concedere i dati dei cittadini vedremmo i nostri diritti messi in pericolo”, dice al Financial Times Maryant Fernández Pérez consulente senior del gruppo European Digital Rights. “Gli stati hanno l’obbligo legale di rispettare e difendere i diritti fondamentali delle persone. Le società non hanno simili obblighi”.

Un colpo veloce: Le società tech sono spesso entusiaste all’idea di lavorare rapidamente. La richiesta di rispondere in sei ore di tempo potrebbe però compromettere la qualità del lavoro eseguito o mettere a rischio i dati trasmessi alle forze dell’ordine.

Il prossimo step: La norma proposta verrà presto vagliata dal parlamento europeo e dai governi degli stati membri.

(MO)

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