Lo sponsor della prossima missione sulla Luna potrebbe essere un’azienda come Coca Cola

Il crescente interesse verso l’ultima frontiera dell’esplorazione potrebbe portare a una partecipazione più estesa da parte di uomini e aziende.

di Erin Winick

Quando l’uomo tornerà a mettere piede sulla Luna, lo scenario potrebbe essere cambiato rispetto alla prima volta. Piuttosto che un astronauta che scende da un vascello portando con sé la bandiera del suo paese, immaginate un lander con i loghi di NASCAR, Coca Cola Zero o Banca d’America posizionati attentamente per figurare alla perfezione nelle riprese trasmesse sulla Terra.

Questo è il futuro dello spazio secondo la Inspace Inc. di Tokyo. “Gli esseri umani non si stanno spingendo verso le stelle per diventare poveri”, dice Takeshi Hakamada, CEO di Ispace. “È per questo motivo che è fondamentale creare una economia nello spazio”. Secondo Bloomberg, la società sta pensando di proporre quello che, fondamentalmente, diverrebbe un cartellone pubblicitario sulla Luna. La “superficie di mappatura delle proiezioni” trasmetterà loghi aziendali sulla superficie della Luna, creando l’opportunità per lo scatto promozionale perfetto. Certo, basterebbe photoshoppare uno scatto, ma Inspace crede che le persone sarebbero disposte a pagare per un oggetto reale.

Apparentemente, altre persone credono in questo stesso potenziale, Inspace, che progetta di atterrare sulla Luna entro il 2020, ha annunciato di aver raccolto $90 milioni per portare con sé pubblicità ed esperimenti privati sul nostro satellite. Lo spazio sta però attirando imprenditori e investitori interessati a rivendicare per primi le sue risorse o individuare altre soluzioni di guadagno nella frontiera finale; dalle operazioni minerarie sugli asteroidi all’esplorazione dello spazio profondo immaginata da Musk, il nostro sistema solare è ricolmo di possibilità – almeno per le persone con i fondi necessari a supportare le loro idee.

La nuova direttiva di Trump per concentrare il programma spaziale degli Stati Uniti sul ritorno alla Luna, l’attenzione sembra volgere nuovamente al nostro satellite come bersaglio per l’espansione umana nello spazio. Stavolta, a quasi 50 anni dal nostro primo touchdown sulla sua superficie, il vascello della NASA potrebbe condividere i cieli con delle pubblicità volanti.

(MO)

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