Il wealth management e l’impatto che l’AI può avere sulla democratizzazione di alcuni servizi che per lungo tempo sono stati appannaggio di pochi.
Nella discussione sugli impatti dell’intelligenza artificiale, ci si concentra spesso sui suoi effetti, sia positivi che negativi, sul mondo del lavoro o sulla privacy delle persone mentre un aspetto meno considerato è l’impatto che l’AI può avere sulla democratizzazione di alcuni servizi che per lungo tempo sono stati appannaggio di pochi e che ora possono essere accessibili a una moltitudine di persone.
Nel settore finanziario, la democratizzazione è già in atto da diverso tempo. Sempre più persone accedono al mondo degli investimenti grazie alle numerose piattaforme neo-broker, che permettono a chiunque di investire anche solo 100€ sul mercato finanziario. Tuttavia, ciò che è sempre mancato è un servizio a maggior valore aggiunto per quella vasta fascia di utenti che non rientra nel target “do it yourself” ma che richiede comunque un servizio personalizzato nella gestione delle proprie finanze.
Oggi, grazie alle diverse applicazioni dell’AI nel wealth management, questa personalizzazione può essere messa a disposizione di tutti e non solo del segmento High Net Worth Individuals (l’unico in grado di coprire i “costi di commissione” derivanti dal tempo ed effort del consulente). L’AI rende possibile l’automazione di compiti complessi e costosi, rendendo i servizi di consulenza finanziaria di alta qualità più accessibile.
Questa rivoluzione non solo avvicina più persone al mondo degli investimenti, ma eleva anche il ruolo del consulente finanziario, mettendolo al centro di un ecosistema dove può offrire un valore aggiunto significativo. I consulenti finanziari, grazie all’AI, possono ora focalizzarsi su attività strategiche e di maggiore impatto, migliorando l’esperienza del cliente e offrendo un servizio altamente personalizzato.
Il trend della personalizzazione
Per rispondere alle esigenze e ai desideri delle nuove generazioni, la costruzione delle strategie di investimento da parte dei consulenti finanziari dovrebbe allineare il soddisfacimento personale con il guadagno finanziario. Il trend più rilevante nel mondo del wealth management è infatti quello della personalizzazione, come dimostrano le recenti survey, specialmente tra la Generazione Z e i Millennials, la rilevanza continua del direct indexing e la crescita degli investimenti nella gestione separata.
Secondo una ricerca, il 52% degli advisor ritiene che gli investitori vorranno maggiore personalizzazione nei prossimi cinque anni. Il 38% crede che i Millennials cerchino personalizzazione più di ogni altra generazione.
Inoltre, il 96% degli advisor americani prevede di integrare il direct indexing e opzioni di SMA (Separate Managed Account) personalizzati per i clienti. Il direct indexing è una strategia di investimento che permette agli investitori di acquistare direttamente un paniere di azioni che replica un indice di mercato, piuttosto che investire in un fondo comune o in un ETF che segue lo stesso indice. Questa strategia offre un livello di controllo e personalizzazione che non è possibile con altri prodotti finanziari complessi. Sempre più clienti infatti richiedono una gestione separata che combini le proprie esigenze di rischio, personalizzazione e investimento socialmente responsabile.
Le sfide della personalizzazione negli investimenti
Spesso la personalizzazione è vista come un ulteriore costo di commissione per l’advisor, che si trova costretto a offrire servizi di personalizzazione ai soli clienti dove questo costo può essere sopportato, tipicamente gli HNWI (High Net Worth Individuals). Questo non deve più essere così: l’AI ha permesso un incremento dell’efficienza delle attività del wealth manager, che ora può focalizzarsi su servizi a valore aggiunto e passare da una focalizzazione sull’investimento a una sull’esperienza.
La vera sfida è però riuscire a bilanciare la visione della banca, istituzione o società di wealth management (allocazione, distribuzione geografica, visione economica, ecc.) con le richieste di personalizzazione del cliente (efficienza fiscale, esigenze ESG, prospettiva tematica). Ad esempio, FinScience ha sviluppato una piattaforma proprietaria in grado di creare, gestire e presentare portafogli mono e multi-tematici per i propri clienti in pochi minuti. Questa soluzione risponde alla crescente domanda di investimenti in nuovi temi e trend, offrendo agli investitori l’opportunità di capitalizzare su queste tendenze emergenti in maniera tempestiva ed efficiente. La vera sfida per i wealth manager è riuscire a identificare rapidamente queste opportunità di investimento e presentarle ai clienti in modo chiaro e convincente. Grazie alla tecnologia avanzata di FinScience, i consulenti possono costruire portafogli tematici altamente personalizzati, basati su approfondimenti dati-driven e su analisi di mercato in tempo reale. Questo non solo aumenta la reattività e l’agilità nella gestione degli investimenti, ma migliora anche l’esperienza del cliente, offrendo strategie di investimento che riflettono i loro interessi e valori specifici.
Come l’AI può aiutare nella personalizzazione
L’AI sta permettendo quindi ai wealth manager di concentrarsi maggiormente sull’esperienza utente, migliorando la gestione dei clienti ed aumentando il livello di personalizzazione. Sono diversi gli ambiti in cui le nuove tecnologie possono aiutare.
● Gestione del portafoglio: Le soluzioni AI consentono di creare portafogli diversificati in tempi brevissimi, riducendo i costi di commissione e offrendo soluzioni personalizzate a clienti di tutte le dimensioni. Le tecnologie AI migliorano la personalizzazione e la gestione dei portafogli di investimento su larga scala, permettendo strategie di investimento più specifiche e sfumate basate su fattori come le caratteristiche ESG o le esposizioni tematiche. Ora, l’AI può gestire esigenze diverse su più portafogli contemporaneamente, superando i limiti dei vecchi sistemi di portfolio management.
● Analisi del profilo cliente: L’AI fornisce ai consulenti strumenti avanzati per analizzare le necessità dei clienti e creare portafogli personalizzati. Utilizzando algoritmi di machine learning, l’AI può raccogliere e analizzare rapidamente una vasta gamma di dati finanziari, preferenze e dati comportamentali, permettendo ai consulenti di elaborare strategie di investimento idonee in tempi molto brevi. Questi strumenti consentono di identificare le preferenze di rischio dei clienti, i loro obiettivi finanziari e le loro abitudini di spesa, offrendo una visione completa e dettagliata del profilo di ogni cliente.
● Presentazione e offerta della strategia al cliente: L’AI può migliorare significativamente anche la presentazione dei portafogli ai clienti. Utilizzando tecnologie avanzate di visualizzazione dei dati, l’AI può creare report automatici e accattivanti che mostrano chiaramente il valore aggiunto dell’offerta dell’advisor. Questi report possono includere grafici dinamici, analisi dettagliate delle performance del portafoglio e proiezioni future, rendendo le informazioni finanziarie più comprensibili, dinamiche e trasparenti per i clienti.
● Efficienza fiscale grazie all’AI: L’AI può ottimizzare l’efficienza fiscale dei portafogli d’investimento, identificando opportunità di risparmio fiscale e strategie di harvesting delle perdite in modo più efficace rispetto ai metodi tradizionali. Questo permette ai clienti di massimizzare i loro rendimenti netti, tenendo conto delle implicazioni fiscali.
In conclusione, l’intelligenza artificiale sta ridefinendo il settore del wealth management, migliorando la personalizzazione dei servizi e aumentando l’efficienza operativa. L’AI consente una gestione più efficace dei clienti e la creazione di portafogli diversificati a costi ridotti, automatizzando compiti ripetitivi e offrendo servizi altamente personalizzati accessibili anche ai piccoli investitori. Con l’AI, il futuro del wealth management appare sempre più innovativo e orientato al cliente, aprendo nuove opportunità sia per i consulenti che per gli investitori. Siamo vicini a una rivoluzione nel campo dell’AI nel wealth management, in cui la tecnologia diventa un potente alleato per i consulenti finanziari, rendendo i servizi di alto livello accessibili a una platea più ampia e variegata.
Alessio Garzonio è Principal di FinScience, con una solida formazione in Business & Finance e una breve esperienza nella consulenza, ha iniziato il suo percorso nella società Fintech del Gruppo Datrix come analista, per poi diventare il leader del team, guidando la direzione strategica di FinScience. Appassionato dell’ecosistema delle startup italiane, è anche angel investor e mentore in iniziative Fintech.