L’Istituto Donegani è uno dei principali centri di ricerca industriale in Italia, impegnato in ricerca e sviluppo di tecnologie innovative in diversi campi della chimica.
di Matteo Ovi
A partire dal 2006, l’Istituto ha attraversato una importante ristrutturazione, confluendo all’interno dell’ENI. L’anno successivo è stata individuata la nuova missione del Centro ricerche, denominata Along with Petroleum e volta allo sviluppo di fonti di energia non convenzionale o rinnovabile in parallelo con il petrolio.
Le ricerche dell’istituto ruotano attorno a tre grossi filoni: la valorizzazione delle biomasse a fini energetici; la conversione della energia solare; il monitoraggio e la prevenzione dei danni all’ambiente.
Valorizzazione delle biomasse
Nell’ambito dei biocombustibili, l’Istituto si sta concentrando principalmente su tre progetti: la valorizzazione dei rifiuti umidi, lo sfruttamento di biomasse derivate da scarti ligninocellulosici, la conversione delle biomasse in sostanze liquide.
Nella prima linea di ricerca, , denominata Waste to Fuel, è prevista la realizzazione di una centrale pilota a Novara.
Nel secondo progetto, relativo allo sfruttamento di biomasse derivate da scarti ligninocellulosici quali sfalci e scarti agricoli, si procede con la fermentazione degli zuccheri contenuti e al loro abbinamento a enzimi selezionati appositamente.
Nutrendosi di questi zuccheri, i microorganismi produrrebbero dei grassi che vengono trattati per venire convertiti in biodiesel
Terzo, ma non ultimo, il progetto per la conversione delle biomasse in liquidi – o BTL, Biomass to Liquid – permette di ottenere monossido di carbonio e idrogeno da convertire in idrocarburi attraverso la gassificazione delle biomasse
Conversione dell’energia solare
Anche in questo caso, sono tre le aree di intervento:
studi di materiali per fotocellule con costi inferiori a quelli del silicio;
foto-produzione di idrogeno per dissociazione dell’acqua con l’impiego dell’energia solare;
sviluppo di sistemi ibridi di produzione di energia elettrica (con eventuale co-produzione di acqua dissalata), basati su tecnologia solare termodinamica e cicli combinati, anche al fine di valorizzare riserve remote di gas naturale.
Monitoraggio ambientale e prevenzione
In questo settore di ricerca, i progetti più rilevanti concernono:
la riqualificazione dei terreni mediante essenze vegetali autoctone atte a estrarre i contaminanti dal suolo o favorirne la degradazione;
lo sviluppo di sistemi di trattamento passivo delle acque di falda come le barriere permeabili reattive (PRB);
la messa a punto di materiali e metodologie per il monitoraggio del livello di inquinamento del suolo e delle acque e del relativo grado di rischio;
lo sviluppo di tecnologie elettrocinetiche (EKRT) in situ per la bonifica di suoli contaminati da metalli pesanti;
le tecnologie d’inertizzazione dei rifiuti industriali, basate sulla combustione senza fiamma con ossigeno (flameless combustion);
lo sviluppo di materiali idrofobici (in grado di separare acqua dal petrolio) e di tecnologie per il recupero di spandimenti di greggio in ambienti marini (oil spills).
Attualmente operano all’interno dell’Istituto Donegani circa 150 tra ricercatori, tecnici e staff.