L’harvesting energetico italiano passa dall’IIT di Lecce

Inaugurato a metà dello scorso anno a Lecce, il laboratorio di Nanotecnologie molecolari di IIT calamita l’attenzione generale grazie alla realizzazione di un tessuto flessibile dotato di trasduttori piezoelettrici, che convertono la deformazione in corrente elettrica.

di Fonte IIT

Inaugurato a metà dello scorso anno a Lecce, il laboratorio di Nanotecnologie molecolari di IIT calamita l’attenzione generale grazie alla realizzazione di un tessuto flessibile dotato di trasduttori piezoelettrici che trasmutano la deformazione in corrente elettrica.

Per avviarne la produzione su scala, è stata creata una start up, Piezoskin, spin off di IIT. Se i tempi stimati per la commercializzazione sono di due anni, è tuttavia già possibile avere un assaggio delle importanti potenzialità pratiche del nuovo tessuto, capace,  con 1 chilowatt di potenza installata (100 metri quadri di pellicola), di generano ben 4.400 kilowattora (kWh) di energia elettrica in un anno. Vale a dire il 10% in più di quanta ne produce un impianto eolico tradizionale.

(sa)

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