Le attività dei troll russi sono state bloccate durante le elezioni USA di metà mandato

Hacker dell’esercito statunitense hanno preso di mira l’Internet Research Agency (IRA) di San Pietroburgo, famosa per la produzione di fake news per influire sugli scrutini negli altri paesi.

di Martin Giles

La notizia: Stando a un rapporto pubblicato dal Washington Post, nel novembre 2018 lo US Cyber Command avrebbe impedito all’IRA di accedere a Internet nei giorni intorno agli scrutini di metà mandato negli USA. L’agenzia, strettamente legata al presidente Vladimir Putin, aveva orchestrato un’aggressiva campagna di propaganda in vista delle elezioni presidenziali USA del 2016 ed è una delle tre entità russe accusate di interferenza nelle elezioni presidenziali dal Robert Mueller procuratore speciale degli Stati Uniti d’America.

Il retroscena: L’anno scorso, il braccio informatico americano ha ricevuto un mandato più ampio per reagire a ogni forma di minaccia rivolta al paese. La sospensione delle attività dell’IRA online è stato il primo esempio di una risposta decisa alle operazioni di propaganda rivolte agli Stati Uniti da organizzazioni straniere. Con un’altra manovra coordinata, truppe del Cyber Command hanno inviato email e messaggi di testo ai troll e agli hacker che lavoravano per il governo russo, in modo da dimostrare che la loro identità reale non era segreta.

Un tit for tat informatico: Difficilmente assisteremo a qualche cambiamento rilevante semplicemente perché troll e hacker sono stati chiamati per nome e svergognati pubblicamente; neppure una imputazione ufficiale sortirà particolari effetti. Thomas Rid, un esperto di informatica della Johns Hopkins University, ha detto al Post che la sospensione delle attività dell’IRA è stata un’operazione di poco conto che non ne arresterà le attività nel lungo termine.

Rid avrà pure ragione, ma l’intervento dello US Cyber Command ha lanciato il segnale chiaro che gli Stati Uniti sono ora disposti e in grado di colpire le fornaci della propaganda straniera, e che la lotta a qualunque tentativo di interferenza con le elezioni rientri nelle responsabilità dell’esercito. Il rischio maggiore è che questa reazione porti ad una escalation nelle ostilità fra le due parti. Altri canali, incluso quello diplomatico, non potranno essere messi in secondo piano.

(MO)

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