La vita alla fine della vita

Virginia Chang, fondatrice di Till The Last, è una doula di fine vita che aiuta coloro che vogliono prepararsi alla morte o soffrono di una malattia terminale, fornendo loro supporto emotivo, fisico e informativo.

di Julie Fox

“Le persone hanno molta paura di parlare della morte nella società occidentale, quindi non viene mai affrontata davvero”, dice Virginia Chang, che aiuta coloro che si avvicinano ai loro ultimi giorni, insieme alle loro famiglie, nel suo lavoro di doula. Ma poiché la pandemia di covid-19 ha causato centinaia di migliaia di vittime solo negli Stati Uniti, la situazione sta cambiando. 

“Penso che il covid-19 ci abbia aiutato ad essere più aperti al confronto e abbia spinto le persone a pensare a come prepararsi all’evento finale”, ella dice. “Prima lo si fa, più si riesce ad avere il controllo su come avverrà e avere l’opportunità di renderlo pieno di significato positivo e di affermazione della vita”.

Proprio come il ruolo di una doula per il parto è di aiutare le madri in travaglio, una doula di fine vita è presente per offrire supporto. “Si tratta solo dell’altra estremità dello spettro della vita”, spiega Chang, i cui servizi includono la consulenza su direttive di assistenza avanzata, un bilancio della vita e di quello che si lascia, la facilitazione di questioni familiari irrisolte, la pianificazione di veglie, la guida alla meditazione e il semplice fornire compagnia. “Siamo presenti per venire incontro a qualunque desiderio. Penso che si possa arrivare a dire che in qualche modo la nostra è una forma di celebrazione della vita”, ella sostiene.

Chang si è laureata in chimica al MIT e ha conseguito un master e un dottorato di ricerca a Stanford in chimica organica. Ha lavorato come ricercatrice specializzata nella progettazione di nuovi farmaci e in seguito è diventata un’esperta di contaminazione chimica ambientale. Quattro anni fa, è passata alla sua nuova professione dopo aver lottato per far fronte alla morte di tre persone a lei molto vicine in soli sette mesi. 

“Non ero preparata”, dice. “Voglio dire, una morte può essere traumatica, ma non ho nemmeno avuto il tempo di riprendermi dal primo evento infausto che si è verificato il secondo e poi il terzo”. Poco dopo, ha imparato che la doula di fine vita spesso aiuta le persone in tali situazioni. “Se qualcuno mi fosse stato vicino”, riflette, “a sostenermi, istruirmi, informarmi, stare con me, avrebbe potuto cambiare l’intera esperienza”.

Chang si è formata presso l’Università del Vermont Larner College of Medicine, l’International End of Life Doula Association e il Visiting Nurse Service di New York prima di aprire il suo centro di assistenza per il fine vita, Till The Last, a New York City. 

Ha lavorato in case private e servizi per gli ospizi prima della pandemia, ma si è occupata principalmente di consultazioni virtuali e conferenze online per educare il pubblico sui problemi della fine della vita. “Questo lavoro mi ha fatto provare esperienze di vita così profonde grazie al contatto con altri esseri umani che non ho mai sperimentato prima”, conclude Chang.

Foto: Virginia Chang

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